Confindustria, Gay a Santa Margherita Ligure: Aiutiamo imprese a ripartire

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“Creare cento imprese per salvarne una”: è la proposta che lanciano i Giovani imprenditori di Confindustria nella relazione del presidente Marco Gay in apertura del 46/o convegno di Santa Margherita Ligure. L’idea è che “attorno” alle aziende in crisi “nascano 100 startup e Pmi innovative, con prodotti, servizi e processi strettamente connessi al mercato di riferimento e ready to market in pochi mesi”. Sviluppando e diversificando “le risorse del distretto” industriale.

Pubblico e privato senza differenze
 “Via l’articolo 18, ed anche dalla Pubblica Amministrazione”. Gay lo dice elencando i fronti su cui oggi “il muro” della stagnazione economica, sociale e politica “sta crollando”: “Via l’articolo 18. Via il sistema pensionistico retributivo. Via la pubblica amministrazione che secreta gli atti. Via i vitalizi ai parlamentari. Via una scuola che non si alterna con il lavoro ma con gli scioperi. Via un fisco che tassa i dipendenti anche quando non si fanno profitti. Via il rigore di Bruxelles”.

Tasse e promesse
“Ci aspettiamo dal Governo serietà e coerenza – dice Gay – per realizzare nella prossima legge di stabilita’ il taglio dell’Ires di 4 punti, come era stato promesso. Siamo ad una svolta finanziaria. Fino ad oggi le imprese hanno preferito il finanziamento a debito rispetto a quello in equity, ma se verrà portata a compimento la riforma fiscale, senza altri stop elettorali come quello dell’Imu, l’idea del niente tasse per chi investe nelle piccole e medie imprese potrebbe davvero far fluire la ricchezza privata degli italiani verso chi produce, verso l’economia reale”.

Occasione unica
Quella del referendum costituzionale e’ “l’occasione che non possiamo perdere”, secondo Gay. “La riforma perfetta, lo sappiamo, non esiste. Esistono pero’ – ha spiegato Gay – grandi passi avanti che potremmo fare: cose scontate, forse, ma delle quali l’Italia ha discusso per anni senza venirne mai a capo” come il superamento del bicameralismo perfetto, l’eliminazione del Cnel, una ripartizione “logica” delle competenze tra Stato e Regioni.

Giustizia lumaca
La magistratura che “invece di guidare l’impresa a districarsi nella giungla delle norme blocca l’attività produttiva, creando a volte un danno economico maggiore di quello che vuole sanare, quella magistratura che passa ai giornali più  intercettazioni che sentenze, deve essere un capitolo chiuso”. Così Gay che ricorda come “le cause arretrate sono diminuite di 2 milioni di unità: siamo a una svolta giudiziaria”.