A Napoli la casa di Rosa Parks ricostruita dall’artista Ryan Mendoza

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L’occhio di Leone , ideato dall’artista Giuseppe Leone, è un osservatorio sull’arte visiva che, attraverso gli scritti di critici ed operatori culturali, vuole offrire una lettura di quel che accade nel mondo dell’arte avanzando proposte e svolgendo indagini e analisi di rilievo nazionale e internazionale.

di Ilaria Sabatino

Nel cortile centrale del Palazzo Reale di Napoli, promossa dalla Fondazione Morra Greco, prende vita il progetto dell’artista statunitense Ryan Mendoza.
Esso prevede l’esposizione della casa di Rosa Parks, attivista afroamericana, conosciuta in tutto il mondo per il suo rifiuto, nel 1955, di aver ceduto il posto a un uomo bianco sull’autobus di linea su cui viaggiava, tale gesto incoraggiò fortemente il movimento per la lotta dei diritti civili. Il suo atto ebbe una forte risonanza, incrementando il numero delle persone che appoggiavano il movimento e creando ben presto una reazione da parte dei suprematisti bianchi.
La forza della Parks non si esaurì in quel cenno, ma quello fu solo l’inizio della sua lunga battaglia! Questa lotta viene portata avanti in questo lavoro dell’artista Mendoza, che ha adottato la casa della Parks portando in tutto il mondo il suo messaggio. Infatti la casa, che originariamente si trovava a Detroit, è stata salvata dalla demolizione e recuperata dall’artista, che nel 2016 decise di prenderla con sé per tutelarla dall’incuria e ricostruirla nel giardino della propria casa a Berlino.
La casa diventa, così, simbolo del complesso rapporto tra storia e memoria collettiva. Dopo aver esposto a Berlino e al Providence al WaterFire Arts Center, l’artista decide di portarla nel luogo che per 15 anni è stata la sua seconda casa, che lo ha accolto e lo ha ospitato, diventando ora la casa del progetto di Rosa Parks House, Napoli!
Il desiderio dell’artista è che un giorno la casa della Parks tornasse nel suo luogo di origine, in quel luogo dove tutto è nato e che ha dato inizio alla grande mobilitazione della comunità afroamericana di Montgomery. I posti dove nasciamo segnano il nostro cammino, le nostre scelte, le nostre ferite, ma anche le nostre battaglie e le nostre vittorie designandoci un percorso che segnerà la nostra storia. I progetti artistici e i dipinti di Ryan Mendoza si muovono tra espressionismo e realismo, includendo riferimenti americani e storici.
“Nella mia pittura – dice l’artista – le mura domestiche sono la metafora del nucleo familiare, riflessione sugli archetipi dell’essere, punto di partenza e, molto spesso, di ritorno”. Lo scopo di tale progetto è quello di mantenere in vita non solo la memoria di Rosa Parks, ma anche di tutti coloro che hanno vissuto nella casa in un momento storico, doloroso e conflittuale della storia americana, la cui parità, oggi rimessa in discussione dal ritorno del Black Lives Matter, sembra sempre più fragile e inconciliabile per le ferite di un passato coloniale ancora aperte.
All’interno della casa, per tutta la durata dell’installazione, sarà riprodotto un omaggio a George Floyd: un brano della durata di 8 minuti e 46 secondi, il tempo che George Floyd ha passato con il ginocchio del poliziotto sul collo prima di morire.
La mostra sarà visibile fino al 6 gennaio 2021.

in foto l’artista Ryan Mendoza