A Roma le famiglie degli ostaggi israeliani, Katz vede Piantedosi

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La cugina di una rapita: “Per l’antisemitismo ora mi vogliono morta”

Roma, 8 apr. (askanews) – Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha incontrato al Viminale il collega degli Esteri israeliano Israel Katz, accompagnato da una delegazione di familiari degli ostaggi che sono ancora nelle mani di Hamas. Piantedosi ha espresso ai familiari degli ostaggi “la sua personale solidarietà e quella del Governo italiano” per l’orribile attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Ha ricordato che sono state rafforzate “le misure a protezione degli obiettivi israeliani sensibili” in tutta Italia ed eseguiti anche alcuni arresti per rischio di minacce terroristiche.In un albergo a Roma la delegazione dei familiari degli ostaggi israeliani, che in mattinata è stata ricevuta dal Papa, ha poi tenuto una conferenza stampa. Il primo a prendere la parola è stato Bezalel Schneider, zio di Shiri Bibas, 32 anni, rapita dal kibbutz Nir-Oz assieme al marito Yarden e ai loro due figli piccoli, Ariel 4 anni, e Kfir, 1 anno, noti per i loro capelli rossi. Lo zio, fratello della madre di Shiri, parla italiano e sulle proteste dei giovani nelle Università dice: “Io anche sono stato giovane tanti anni fa, i giovani hanno idee un po’ sbagliate. Noi siamo adulti e le idee cambiano, vediamo la realtà. Adesso c’è il trend nel mondo ‘poveri palestinesi'”, ha dichiarato. “Ora, a causa della disinformazione, dell’antisemitismo, qui in Europa la gente non vuole che torni da dove sono venuta, ma mi vogliono morta”, ha raccontato Ashley Waxman Bakshi, cugina di Alam Berger, 19enne rapita.Tra i familiari presenti i parenti dell’ostaggio Omri Miran, 46 anni, giardiniere, rapito a Nahal Oz, della 19enne Agam Berger (presente la sorella gemella e la cugina), la madre e il fratello di Guy Gilboa, 23 anni, rapito al Nova Music Festival e di Tamir Nimrodi, 19 anni, soldato prelevato dalla base militare di Nahal Oz.