“Accelerated bookbuilding” delle banche: Saipem -13% a 0,3629 euro

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Il punto. Il Ftse Mib segna +0,89%, il Ftse Italia All-Share +0,83%, il Ftse Italia Mid Cap +0,44%, il Ftse Italia Star +0,54%.

Mercati azionari europei in verde: DAX +0,6%, CAC 40 +0,6%, FTSE 100 +0,2%, IBEX 35 +0,7%. Future sugli indici azionari americani in rialzo dello 0,3 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -1,12%,
Nasdaq Composite -1,26%, Dow Jones Industrial -0,64%.
In flessione Tokyo con il Nikkei 225 a -0,84%. Deboli le borse cinesi: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -1,15%, a Hong Kong l’indice Hang Seng a -0,08%.
Euro in calo contro dollaro dal massimo dal 26 febbraio toccato ieri pomeriggio a 1,1058. EUR/USD al momento oscilla in area 1,0970.
Mercati obbligazionari eurozona in flessione. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente sale di 4 bp allo 0,21%, quello del BTP sale di 1 bp all’1,42%. Lo spread scende di 3 bp a 121.

Borse asiatiche
Seduta contrastata per i mercati dell’Asia, che scivolano dai massimi degli ultimi due mesi segnati lunedì soprattutto a causa dei deludenti dati macroeconomici diffusi martedì dalle autorità di Pechino (in febbraio l’export dalla Cina ha registrato un crollo del 25,4% annuo) e della volatilità del prezzo del greggio. In overnight il petrolio aveva praticamente azzerato il guadagno di quasi il 10% registrato finora nell’ottava, dopo che la U.S. Energy Information Administration (Eia) aveva abbassato le stime sulla produzione di petrolio quest’anno e il prossimo in Usa e peggiorato l’outlook sul prezzo del Wti. L’ente Usa ha abbassato da 8,69 a 8,67 milioni di barili al giorno la stima di output nel 2016 e da 8,46 a 8,19 milioni per il 2017. Per l’attuale esercizio l’Eia ha ridotto da 37,59 a 34,04 dollari al barile la previsione del prezzo medio del Wti e da 50 a 40,09 dollari per il 2017. Più tardi in giornata l’Eia diffonderà i dati settimanali sulle scorte di petrolio in Usa.
Sui mercati asiatici il petrolio si è mosso tra guadagni e perdite, ma per diversi osservatori a guidare i prezzi sono ancora le prese di beneficio dopo il rally delle precedenti sedute.
Tra l’altro, il deludente dato sulla bilancia commerciale cinese, incorpora però un incremento del 24,5% delle importazioni di greggio in febbraio, nonostante nel mese si siano celebrate le festività lunghe una settimana, del Capodanno lunare, in cui molte fabbriche sono rimaste chiuse. Il risultato sui listini azionari è comunque di una perdita intorno allo 0,60% per l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, in calo dell’1,7% dai picchi di due mesi segnati lunedì.
Dopo la seduta negativa di martedì per Wall Street (S&P 500 e Nasdaq hanno perso oltre l’1%), Tokyo ha aperto la giornata toccando un declino dell’1,6% ai minimi dell’ultima ottava, in parallelo con l’apprezzamento dello yen, dopo che il dollaro Usa martedì era scivolato ai livelli più bassi delle ultime due settimane nei confronti del paniere delle sei principali valute.

Il Nikkei 225 a fine seduta ha registrato una perdita dello 0,84% (peggio ha fatto l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dell’1,14%) appesantito soprattutto dai titoli di materie prime e settore chimico (peggior e performance quella di Toho Zinc, in declino del 7,06%). In vetta all’indice è invece volata Nippon Telegraph & Telephone Corporation (Ntt, capogruppo del colosso delle telecomunicazioni Ntt Docomo), che ha guadagnato il 5,01% su indiscrezioni del quotidiano Nikkei secondo cui sarebbe vicino l’accordo con Dell per l’acquisizione di Perot Systems.
Sul fronte macro, in febbraio, secondo la stima preliminare della Japan Machine Tool Builders’ Association (Jmtba), gli ordinativi di macchine utensili in Giappone sono calati del 22,6% su base annua, contro il declino del 17,2% della lettura finale di gennaio. In controtendenza è stata invece la piazza di Seoul: il Kospi ha infatti segnato un progresso dello 0,35% al termine degli scambi.
Shanghai ha toccato una perdita del 3% in intraday.
A fine seduta Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno comunque limitato i danni perdendo l’1,34% e l’1,15% rispettivamente. Peggiore performance della seduta invece per lo Shenzhen Composite, che chiude con una perdita del 2,12% le contrattazioni. Decisamente più moderato il declino di Hong Kong: l’Hang Seng avvicinandosi alla chiusura è infatti in flessione di circa lo 0,20% (intorno all’1% invece la perdita dell’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,64%, l’S&P 500 l’1,12% e il Nasdaq Composite l’1,26%. Le vendite sono state provocate dal dato sul commercio estero cinese e dal calo del petrolio. Le esportazioni in Cina hanno accusato la contrazione più consistente degli ultimi sei anni. Sul fronte societario male il settore energetico. Il greggio (Wti) ha perso 3,69% a 36,50 dollari al barile.

Tra i singoli titoli Caterpillar -4,08%.
Vivint Solar -19,87%. L’installatore di pannelli fotovoltaici ha annunciato di aver rotto l’accordo di fusione con la rivale SunEdison (+5%). Quest’ultima, numero uno nel mondo dei servizi per l’energia solare, aveva messo sul piatto 2,2 miliardi di dollari in contanti e in azioni pe r l’acquisto della società controllata da Blackstone Group.
Urban Outfitters +16,08%. La catena di negozi di abbigliamento ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione di 0,61 dollari, 6 centesimi in più delle attese.
Dick’s Sporting Goods +0,45% nonostante una trimestrale inferiore alle attese. Nel quarto trimestre l’utile del rivenditore di articoli sportivi è calato a 129 milioni di dollari (1,13 dollari per azione) da 155,5 milioni dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono invece aumentati del 3,7% a 2,24 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 1,15 dollari su ricavi per 2,28 miliardi.
Navistar International -11,99%. L’assemblatore di mezzi pesanti ha rivisto al ribasso le stime per l’esercizio 2016. I ricavi sono ora attesi tra 9 e 9,25 miliardi contro i 9,5-10 miliardi della precedente guidance. L’Ebitda adjusted è previsto a 600-650 milioni (da 600-700 milioni).
AutoNation -6,28%. Goldman Sachs ha tagliato il rating sul titolo del rivenditore di auto a sell.
Shake Shack -11,84%. La catena di ristoranti ha fornito un outlook per l’esercizio in corso inferiore alle attese.

Europa
Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo alla vigilia della riunione della Bce. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,1%, il Cac40 di Parigi lo 0,3%, il Ftse100 di Londra lo 0,05% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,6%.

Italia
L’indice Ftse Mib ieri ha lasciato sul parterre lo 0,23% a 18.017 punti. Piazza Affari ha infatti chiuso in ribasso una seduta altamente volatile con il maggiore indice che si è mosso in un range tra 17.729 punti e 18.216 punti. Il listino è stato appesantito dalla debole performance del settore oil, che ha tirato il freno in scia alla discesa del petrolio dopo il recente rally.
A due velocità i titoli del comparto bancario. Spunto di Banca Mediolanum (+1,88% a 6,775 euro) che ha messo a segno il miglior febbraio di sempre con 648 milioni di euro di raccolta netta totale. In territorio positivo sono finite anche Popolare di Milano (+1,71%), Intesa SanPaolo (+0,48%) e Unicredit (+1,08%).
Le vendite hanno invece prevalso su Banco Popolare (-1,17%) e Montepaschi (-1,4%).
La debolezza del comparto europeo delle quattro ruote si è fatta sentire anche a Piazza Affari: FCA ha perso il 4,4% a 6,66 euro, mentre CNH Industrial ha l asciato sul parterre il 3,37%. Tonica invece Finmeccanica (+1,93%) in scia alla promozione arrivata da Goldman Sachs che ha alzato il giudizio a buy dal precedente neutral.
Crollo verticale di Saipem (-13% a 0,3629 euro) dopo che le banche coinvolte nell’aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro e che hanno sottoscritto l’inoptato (11,7% del capitale) hanno avviato l’uscita da Saipem attraverso un “accelerated bookbuilding” di 700 milioni di azioni (6,3% del capitale). La vendita è stata realizzata ad un prezzo di 0,3875 euro per azione, il 9% in meno rispetto alla chiusura della vigilia.

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 9 marzo 2016

00:50 GIA M2 feb;
07:00 GIA Ordini macchine utensili (prelim.) feb;
10:30 GB Produzione manifatturiera gen;
10:30 GB Produzione Industriale gen;
16:00 USA Scorte e vendite all’ingrosso gen;
16:30 U SA Scorte settimanali petrolio e derivati.