Accuse a Gb su depositi Google a Bermuda

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(ANSA) – LONDRA, 31 GEN – Nuove accuse al governo del Regno Unito per la sua gestione del dossier fiscale di Google. Secondo l’Observer, Londra ha fatto pressioni in Ue per togliere dalla ‘lista nera’ dei paradisi offshore le Bermuda, territorio d’oltremare britannico in cui il colosso americano avrebbe depositato 30 miliardi di sterline, profitti non legati ad attività negli Usa. L’annuncio ufficiale su questi conti dovrebbe arrivare domani, spiega il giornale, che parla anche di un documento inviato da Londra agli eurodeputati tory in cui si chiede di opporsi alle sanzioni contro le isole. Dopo il controverso accordo, sono arrivate nuove critiche dai laburisti.
    che accusano i conservatori di irresponsabilità, mentre il ministro per le Attività produttive Sajid Javid alla Bbc ha ammesso che l’accordo, che solo una settimana fa il cancelliere dello Scacchiere Geroge Osborne aveva definito “un grande successo”, è stato invece “un momento non glorioso, facendo emergere una certa tensione nella squadra del premier David Cameron.
   

(ANSA) – LONDRA, 31 GEN – Nuove accuse al governo del Regno Unito per la sua gestione del dossier fiscale di Google. Secondo l’Observer, Londra ha fatto pressioni in Ue per togliere dalla ‘lista nera’ dei paradisi offshore le Bermuda, territorio d’oltremare britannico in cui il colosso americano avrebbe depositato 30 miliardi di sterline, profitti non legati ad attività negli Usa. L’annuncio ufficiale su questi conti dovrebbe arrivare domani, spiega il giornale, che parla anche di un documento inviato da Londra agli eurodeputati tory in cui si chiede di opporsi alle sanzioni contro le isole. Dopo il controverso accordo, sono arrivate nuove critiche dai laburisti.
    che accusano i conservatori di irresponsabilità, mentre il ministro per le Attività produttive Sajid Javid alla Bbc ha ammesso che l’accordo, che solo una settimana fa il cancelliere dello Scacchiere Geroge Osborne aveva definito “un grande successo”, è stato invece “un momento non glorioso, facendo emergere una certa tensione nella squadra del premier David Cameron.