Acqua, bollette a peso d’oro. Ecco il motivo

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Andando ad analizzare i risultati per quanto riguarda gli aumenti registrati nelle diverse città nel 2015 sul 2014 registriamo una maggiore spesa per la famiglia tipo del 10 per cento a Matera e Potenza, 9 per cento ad Avellino, Biella, Como, Frosinone, Gorizia, Lecco, Pesaro, Sondrio, Treviso, Vicenza, Viterbo mentre all’opposto calano a Trapani del 10 per cento, Campobasso 5 per cento, Bologna 4 per cento. Le città invece più care per la bolletta si trovano in prevalenza in Toscana: Pisa 442 euro, Siena 436, Grosseto 436, Frosinone 432, Enna 419, Pesaro e Urbino 418, Firenze 402, Carrara 396, Arezzo 392, Cesena 388, Ferrara 374, Forlì 366. Le città meno care sono Milano 106 euro, Campobasso 120, Catania 137, Imperia 140, Caserta 144, Varese 153, Como 158, Udine 165, Savona e Monza 168, Rieti 169. Le macroaree con la bolletta più elevate sono il Centroitalia, seguita dal Nordest, segue il sud ed Isole ed il Nordovest. Si conferma la novità positiva già registrata negli anni precedenti della Tariffe Procapite “che premia con tariffe più vantaggiose le famiglie che a parità di componenti usano e consumano meno acqua in modo responsabile rispetto agli utenti spreconi e si contengono entro un consumo medio”, le città che hanno fatto questa scelta sono Bologna, Modena, Carrara, Caserta, La Spezia, Massa, Rovigo, Siracusa e Terni. In merito alle Carte dei servizi Federconsumatori ha ricevuto 81 risposte dalle provincie analizzate e si confermano come gli anni precedenti grandi differenze da città a città, ora con la approvazione dopo ampia consultazione di nuovi Standard di qualità minimi da parte della Aeegsi il 29 dicembre scorso che entreranno in vigore dal 1 luglio 2016 dovremo registrare una “graduale omogeneizzazione degli standard qualitativi minimi sul territorio nazionale, fermi restando la possibilità di mantenere o prevedere migliori condizioni laddove gli Egato previo confronto con le Associazioni dei Consumatori intendono prevederle”.