E’ morto Calisto Tanzi protagonista nel bene, e molto nel male, di mezzo secolo di imprenditoria nazionale. Un bilancio complicato. Ha creato il marchio Parmalat, diventato uno dei brand italiani più conosciuti al mondo (anche se adesso di proprietà francese) ma è morto agli arresti domiciliari nella villa di Fontanelle alle porte di Parma. Inutile l’ultima corsa in ospedale. Scontava la condanna a 17 anni e cinque mesi confermata dalla Cassazione nel 2010. E’ stato protagonista, nel 2003, del più grande crac della storia della finanza italiana: un buco da 14,5 miliardi di euro che ha coinvolto 38 mila risparmiatori che avevano acquistato le obbligazioni del gruppo. Tanzi ha festeggiato 83 anni il 17 novembre con qualcuno dei vecchi collaboratori. Non c’era Fausto Tonna il direttore finanziario, considerato l’anima nera del gruppo, tornato in carcere a gennaio per scontare la condanna a 8 anni diventata definitiva. Con una stampante aveva creato su carta intestata a Bank of America un documento da cui risultava un deposito titoli da quasi 4 miliardi di dollari, che faceva da garanzia all’indebitamento del gruppo.