La nautica campana, ma ancor più il mondo nautico, perde uno dei personaggi più lungimiranti ed ispirati: Cataldo Aprea. Il maestro d’ascia, primo di 6 fratelli e componente della famiglia che aveva realizzato la nota imbarcazione gozzo sorrentino, con la storica ditta Fratelli Aprea, è scomparso prematuramente a 71 anni a causa del Covid. L’Associazione Filiera Italiana della Nautica,. Come si legge in una nota, “si stringe intorno alla famiglia in questo difficile momento” e, nella persona del presidente Gennaro Amato, annuncia una iniziativa speciale per ricordare un amico ed un grande uomo innamorato del mare: “Cataldo era un amico vero – sottolinea il presidente Afina – e va ricordato per quello che ha fatto e dato al mondo della nautica. Pur non essendo un iscritto della nostra associazione sarà comunque sempre uno di noi perché amava la nautica, il mare e soprattutto ha reso orgogliosi noi campani grazie alla diffusione in tutto il mondo della tipica imbarcazione del nostro territorio: il Gozzo”. Come ricorda Nautica Italiana, associazione affiliata a Fondazione Altagamma, in un ritratto dedicato all’imprenditore Cataldo APREA nasce nel 1955 da una famiglia di maestri d’ascia di cui rappresenta la quarta generazione. Apprende dal padre Giovanni e dallo zio Gabriele i segreti del mestiere in bottega; nel 1980 consegue il diploma di maestro d’ascia con l’attestato n. 73. Affianca sin da giovanissimo il padre nella realizzazione dei primi gozzi dedicati sia alla pesca che al diporto, ma nel 1983 decide di staccarsi dalla realtà familiare disegnando e realizzando il suo primo gozzo: lo Smeraldo 7. Nel 1985 opera la prima grande rivoluzione stilistica realizzando il primo gozzo con lo scafo in vetroresina.
Nel 1988 fonda l’Apreamare Srl: è subito un enorme successo e la produzione di imbarcazioni passa, nei successivi 10 anni, da unica imbarcazione di 7 metri ad una vasta gamma di modelli che raggiungono i 16 metri. L’azienda in dieci anni triplica il fatturato e la produzione tocca nel 2000 le 120 unità prodotte. Cataldo Aprea, a capo di questa realtà da amministratore delegato, ricopre diversi ruoli chiave, continuando ad essere la fucina di idee dell’azienda per la progettazione di nuovi modelli. Nel 2001 entra a far parte del Gruppo Ferretti e la proficua collaborazione con una delle aziende leader nel settore nautico, consente alla società di crescere a livello manageriale ed affermarsi in nuovi mercati. Nel 2005 decide di progettare e realizzare con lo studio Zuccon una nuova linea di imbarcazioni che chiama Maestro lanciando un primo modello di 65 piedi. Ad oggi, in meno di 10 anni e nonostante la forte contrazione del mercato nautico, la linea conta 4 modelli, con un’ammiraglia di 24 metri. In questi anni, Aprea è anche l’uomo comunicazione dell’azienda: realizza interviste per testate nautiche, economiche e generaliste nazionali ed internazionali; realizza servizi televisivi con emittenti nautiche ed economiche. Dal 1992 al 2014 è parte attiva di Ucina, Unione Confindustria Nautica e fervente sostenitore dell’associazionismo in genere, costruendo negli anni un grande rapporto di amicizia e collaborazione con tutti. A settembre 2015 entra in Nautica ItalianA, associazione nata in seno alla Fondazione Altagamma. Nel 2010, dopo nove anni di esperienza nel Gruppo Ferretti, insieme ai suoi soci fondatori decide di riacquisire il controllo diretto della sua azienda, dando così inizio ad un nuovo stimolante viaggio. Nel 2015 l’incontro con Cose Belle d’Italia, gruppo che aggrega realtà italiane rappresentanti l’eccellenza del Made in Italy e la costituzione di Imbarcazioni d’Italia, società totalmente partecipata dal gruppo Cose Belle d’Italia che ha rilevato i marchi Apreamare e Maestro.