Afragola piange la scomparsa dell’ex sindaco Gennaro Espero, personalità di spicco della politica afragolese. “La sua formazione cattolico-democratica – ricorda l’attuale primo cittadino, Antonio Pannone – lo ha spinto fin da giovane all’impegno politico, assumendo funzioni e ruoli sempre più rilevanti nella Democrazia Cristiana. Eletto consigliere comunale dal 1975 al 1990, fu sindaco dal 1978 al 1980, dal 1982 al 1984 e dal 1988 al 1992, quando lasciò la carica di primo cittadino per candidarsi al Senato della Repubblica. Da amministratore pubblico, con altri autorevoli rappresentanti della classe dirigente afragolese non solo di ispirazione cattolica, che ho avuto il privilegio di conoscere e frequentare sin dalla mia adolescenza, Espero contribuì alla crescita e allo sviluppo di Afragola, favorendo con scelte lungimiranti rilevanti processi di trasformazione territoriale che concorsero a delineare nuove prospettive sociali ed economiche per la nostra comunità. Successivamente aderì al Partito Popolare, alla Margherita e al Partito democratico, di cui fu segretario cittadino. Fu anche tenace animatore di esperienze associative ed editoriali. La fermezza delle sue posizioni politiche si esprimeva attraverso un atteggiamento rispettoso verso gli interlocutori anche di posizioni contrapposte, proteso a far emergere fattori di sintesi funzionali alla promozione del bene comune”.
Per Mimmo Tuccillo “con la dipartita di Gennaro Espero se ne va un pezzo importante della storia politica di Afragola”. “L’ho conosciuto ai miei esordi – scrive l’ex sindaco di Afragola su Facebook – , per i rapporti di antica familiarità tra gli Espero e la mia famiglia. Gennaro, in particolare, fu un “figlioccio” molto benvoluto di mio padre, che lo apprezzò e lo sostenne negli anni giovanili nella sua crescita umana e professionale. Negli anni ’80, in particolare, è stato il dominus della politica afragolese, dove, da sindaco, ha dato prova di indiscusse capacità amministrative, accompagnate da un tratto di abilità diplomatica non comune. Ma ciò per cui voglio ricordarlo oggi è per il fatto che in lui ho sempre riconosciuto e rispettato un livello di intelligenza superiore rispetto al ceto politico locale: e ciò mi ha reso sempre attento, quando concordavamo ed anche quando non concordavamo, ad ascoltare e tener conto comunque della sua opinione e del suo pensiero”. Per ultimo – ricorda Tuccillo -, nella mia esperienza di Sindaco, mi fu particolarmente vicino. Dando poi prova, dopo che gli conferii l’incarico di presidente di “città del fare”, di essere pronto a dimettersi di fronte agli attacchi vili e calunniosi a cui fu sottoposto: dimostrando così di mettere davanti a tutto l’interesse dell’amministrazione e della città. Ciò fu motivo per me di particolare apprezzamento sul piano personale, rafforzando e consolidando la nostra amicizia. Un abbraccio affettuoso a tutti i suoi familiari”.