Addio ad Azio Corghi, fu compositore, musicologo e docente

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(foto da bacheca Facebook di Azio Corghi)

Il compositore, musicologo e docente Azio Corghi, figura di spicco della scena musicale contemporanea, prolifico autore di composizioni cameristiche e sinfoniche, è morto all’età di 85 anni. La notizia della scomparsa è stata confermata dal Teatro alla Scala di Milano che con un comunicato “si unisce al cordoglio del mondo musicale italiano e internazionale per la scomparsa di Azio Corghi, compositore, musicologo e didatta che è stato protagonista indiscusso della scena musicale contemporanea oltre che della programmazione scaligera”. Al Piermarini ha infatti presentato in prima assoluta, oltre a diversi brani strumentali, le opere “Blimunda” (1990, direzione di Zoltán Peskó, regia di Jérôme Savary), “Tatjana” (2000, direzione di Will Humburg, regia di Peter Stein) e “Il dissoluto assolto” (direzione di Marko Letonja e regia di Patrizia Frini da un’idea di Giancarlo Cobelli). La sua ultima presenza scaligera risale al 2007 con il “Poema sinfonico” commissionato dalla Filarmonica della Scala e diretto in prima assoluta da Riccardo Chailly. Rilevante la collaborazione di Corghi con il Premio Nobel della Letteratura José Saramago, con il quale ha realizzato opere di teatro musicale: oltre a “Blimunda” (1989) e “Il dissoluto assolto” (2005), anche “Divara” (1993) nonché “Cruci-Verba” (2001) e “De paz e de guerra” (2002). Dopo gli studi nei conservatori di Torino e di Milano, città in cui in seguito svolse anche attività didattica, nel 1994 Corghi iniziò a insegnare all’Accademia di Santa Cecilia a Roma, essendone accademico, e dal 2000 anche all’Accademia Chigiana di Siena. Tra le sue composizioni più significative: “…in fieri” (1968); “Actus I e II” (1975-76); “Chiarodiluna” (1987); “Il pungolo di un amore” (1990); “La cetra appesa” (1994); “Rapsodia in re” (1998); “Amori incrociati” (2000, dal Decameron); “Syncopations” (2006). Per il teatro ha composto i balletti “Mazapegul” (1985) e “Un petit train de plaisir” (1991, da Giocchino Rossini) e le opere “Gargantua” (1984, da Francois Rabelais), “Isabella” (1996, da Rossini), “Rinaldo & C.” (1997, da G.F. Haendel), “Tatjana” (1999, da Anton Cechov); “Senja” (2002, da Cechov) e “Pia?” (2004, da Marguerite Yourcenar).