L’architetto Giuseppe (detto Mao) Benedetti, che ha operato per la valorizzazione dei luoghi e dell’esperienza delle testimonianze culturali, restaurando chiese e monumenti, è Morto la mattina del 20 settembre, dopo una lunga malattia, a Roma all’età di 70 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dalla moglie Sveva Di Martino e dal figlio Jacopo. I funerali avranno luogo domani, venerdì 23 settembre, alle ore 11 presso la chiesa di Santa Chiara a piazza dei Giuochi Delfici a Roma. Nato a Roma nel 1952, dopo gli studi universitari nella capitale Bendetti si forma all’attività professionale con Ludovico Quaroni e Giancarlo De Carlo. Già fellow dell’Ilaud (International Laboratory of Architecture and Urban Design), dell’Iccrom (International Centre for the Study of the Preservation and the Restoration of Cultural Property), ricercatore e quindi professore presso l’Università degli studi ‘La Sapienza’ di Roma, Benedetti ha insegnato in diversi master e corsi di formazione. Ha fondato, con Sveva Di Martino, la prima video-rivista prodotta in Italia che aveva come oggetto la promozione della cultura e del territorio italiano. Ha seguito la realizzazione di oltre cinquanta opere pubbliche e private dagli anni ’90 a oggi Nel 1991 Mao Benedetti e Sveva Di Martino hanno dato vita ad uno studio associato di architettura, sviluppando numerosi progetti di restauro e di recupero di beni culturali e ambientali pubblici, soprattutto nei territori della cosiddetta Italia Minore. In ambito museografico hanno realizzato degli allestimenti sperimentali che li hanno portati nel 2007 a fondare – con Jacopo Benedetti, Gianandrea Gazzola, Vania Gianese e Stefano Scialotti – Spazi Consonanti, un gruppo di architetti e artisti che promuove l’unione delle forze artistiche e opera per la valorizzazione dei luoghi e dell’esperienza delle testimonianze culturali. La vocazione dello studio è l’intervento sul patrimonio culturale storico: dal restauro monumentale, al recupero urbano, dall’adeguamento liturgico alla museografia.