Aeroporti hi tech, a Napoli decolla eGates: controlli veloci ed automatici

57

I primi passeggeri che ne hanno usufruito sono decollati dallo scalo di Capodichino verso Dublino alle 12.25. Napoli diventa cosi’, dopo Roma-Fiumicino, il secondo aeroporto italiano dotato di eGates, una tecnologia che permette a chi ha passaporto elettronico tra i cittadini maggiorenni dell’Ue, della Svizzera o di paesi dello Spazio economico europeo, di passare attraverso un varco automatizzato, con ridotti tempi di attesa e realizzazione del controllo passaporti. Una attivita’ coordinata dal Ministero degli Interni d’intesa con la societa’ di gestione di Capodichino, la Gesac, che ha investito 800mila euro nel progetto. A Milano-Malpensa eGates e’ ancora in fase di sperimentazione, poi sara’ implementato a Venezia, Milano-Linate e Orio al Serio (Bg), citta’ in cui devono ancora essere bandite le gare specifiche. Anche se Napoli, come spiega il direttore Enac per la Campania Gennaro Bronzone, “non ha problemi gravi di sicurezza nell’aeroporto“, la crescita a Capodichino del traffico di passeggeri a 6 milioni, di cui +30% da paesi esteri (il 20% dei quali extraSchengen), ha suggerito a Gesac (che tra 2014 e 2015 ha gia’ investito 3 milioni di euro in tecnologia e fino al 2020 ne investira’ altri 6 mln, spiega il direttore infrastrutture Alessandro Fidato) e Polaria di puntare a velocizzare le procedure pur mantenendo alto il livello di sicurezza. Cosi’ sono stati realizzati 4 varchi per il controllo automatico di frontiera nell’area partenze, cui si aggiungeranno altri 4 in quella arrivi prima della fine dell’anno. Il passaporto elettronico viene ‘letto’ da sensori, mentre altri provvedono al controllo biometrico del volto e tutto e’ confrontato con le banche dati delle forze dell’ordine, identificando con sicurezza il passeggero e certificando l’autenticita’ del suo documento in 20-25 secondi, la meta’ del tempo del controllo manuale con l’impiego solo di un addetto ogni 4 varchi.Giovanni PintoLa tecnologia aiuta anche a ovviare a carenza di personale – sottolinea il prefetto Giovanni Pinto, dell’Amministrazione centrale immigrazione e polizia di frontiera del Viminale – ma necessita di controllo sulle performances e i sistemi vanno omogenizzati. Negli aeroporti con l’innovazione tecnologica abbiamo gia’ eccellenti risultati nella prevenzione sul fronte della sicurezza“. Gli scali aeroportuali, aggiunge, “si prestano meno all’aggressione di massicci flussi di migranti“, come e’ avvenuto a lungo nel Mediterraneo, o a “fenomeni epicali“, come quelli che si registrano nelle frontiere europee via terra in queste settimane.