Aeroporto di Salerno, la Cgil al Governo: Firmi il decreto, altrimenti sarà mobilitazione nazionale

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In foto l'aeroporto di Salerno "Costa d'Amalfi"

“Il progetto dell’aeroporto di Salerno deve andare avanti, ne ha bisogno il Mezzogiorno, ne ha bisogno l’Italia. Se non ci sarà uno sblocco nella firma del decreto interministeriale siamo pronti ad una mobilitazione nazionale”. Da Salerno, dove Filt Cgil Campania e Filt Cgil Basilicata hanno scelto di rilanciare la battaglia per il futuro del secondo scalo in Campania, è il segretario generale della Filt Cgil Nazionale, Stefano Malorgio, ad annunciare l’avvio di una mobilitazione permanente per chiedere al Governo di dare un futuro certo al “Salerno-Costa d’Amalfi”.
Lo scalo, per il quale si attende l’ok per l’allungamento della pista, è strategico non solo per la Campania per l’intero Mezzogiorno. La prova è nell’investimento che la vicina Basilicata ha fatto da anni, entrando nel capitale della società di gestione con 1,2 milioni di euro. “L’aeroporto di Pontecagnano – ribadisce infatti il segretario generale Cgil Basilicata, Angelo Summa – per accessibilità alle grandi reti rappresenta un’opportunità da cogliere per la nostra regione. Come Cgil abbiamo sostenuto questo investimento perché lo consideriamo una grande opportunità di sviluppo per l’intero Mezzogiorno. Con questa infrastruttura – prosegue Summa – la Basilicata può riconnettersi con il mondo. Diversamente, rimarrà isolata. Occorre però una maggiore collaborazione tra le regioni del Sud». Per Summa «il vero gap è rappresentato dal mancato coordinamento sulle grandi opere infrastrutturali: non si può immaginare di progettare ciascuno per conto proprio senza avere una visione d’insieme. E questo – sottolinea – è anche colpa del mancato peso politico sul territorio. Il Mezzogiorno dovrà far sentire la sua voce. Non possiamo dare al Paese il 34 per cento delle nostre risorse e ricevere soltanto il 29 per cento. Occorre un riequilibrio che non significa assistenzialismo».
Se per la Basilicata l’aeroporto di Pontecagnano rappresenta l’occasione per uscire dall’isolamento, per la Campania «è un’occasione ed un’opportunità per far crescere settori importanti dell’economia, come l’agroindustria”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Campania, Nicola Ricci. “Non bisogna pensare all’aeroporto come elemento lontano dall’economia. Al contrario – sostiene Ricci – rappresenta un’occasione importante per agricoltura, commercio e per lo sviluppo delle Zes. Perché ciò accada il Governo deve passare dalle promesse ai fatti. Ad oggi abbiamo il decreto “Sblocca cantieri” fermo e quello sulla crescita che continua a fare un balletto di competenze tra diversi ministeri e Parlamento. Se non spendiamo le risorse europee a nostra disposizione – avverte Ricci – rischiamo di andare incontro soltanto a delle chimere. Su questo fronte siamo alleati con la Regione e se il confronto con il Governo non darà risposte alzeremo il tiro. Se non si approva il decreto interministeriale – conclude – perdiamo solo tempo».
Chiede di «fare presto» il segretario generale della Filt Cgil Campania, Amedeo D’Alessio. “Non possiamo perdere gli oltre 200 milioni di investimenti pubblici e privati già messi in campo per il futuro dell’aeroporto di Salerno. Auspichiamo che dalle parole si passi ai fatti e che a breve arrivi la firma sul decreto interministeriale per la gestione dello scalo, preludio alla fusione con Gesac. Se ciò non accadrà – avverte D’Alessio – ragioneremo su un’azione forte e compatta e per questo mi appello alle forze politiche, sociali ed imprenditoriali perché è una questione che riguarda tutti”.
La mancata firma al decreto interministeriale potrebbe portare anche «al fallimento dell’aeroporto di Salerno» secondo il presidente della Commissione Trasporti ed Infrastrutture della Regione Campania, Luca Cascone. “Ad oggi – ricorda – sono stati investiti dagli enti pubblici circa 30 milioni di euro. La Regione Campania ha nuovamente ricapitalizzato per 5 milioni di euro. Ma non si può continuare ad investire all’infinito. Lo facciamo perché c’è la volontà di tenere aperto lo scalo di Salerno ma abbiamo bisogno di una prospettiva, altrimenti si va verso il fallimento”.