Francesco Corbello, 47 anni, nato ad Aversa dove vive, svolge la professione di dottore commercialista e ricopre la Francesco Corbello, 47 anni, nato ad Aversa dove vive, svolge la professione di dottore commercialista e ricopre la carica di consigliere segretario dell’ordine dei commercialisti di Napoli Nord, rappresenta da marzo il dipartimento dello sviluppo economico del Governo di Dubai. Come nasce il suo rapporto con le autorità governative di Dubai? Nel 2003 l’Ambasciata Italiana negli Emirati Arabi mi chiede di supportare il locale Governo nella valutazione di un progetto nel settore dell’agricoltura. Nell’ambito di questa iniziativa incontro Abdhallah Raweh, docente emiratino e presidente dell’Associazione Italiana di Amicizia tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti, l’unica riconosciuta dal Governo degli Emirati, con il quale stringo un rapporto di stima che mi porta a frequentare spesso Dubai. Ha già collaborato con il Governo di Dubai? Lo scorso anno ho collaborato con la World Professional Powerboating Association, società di diretta emanazione del Governo e presieduta da H.E. Saif al Ketbi direttore generale dell’Office del Crowne Prince di Dubai, H.H. Sheikh Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che mi ha conferito l’ incarico di project manager della terza tappa del mondiale di offshore Xcat che si è svolta a Napoli lo scorso mese di maggio e che ha visto il ritorno nel capoluogo della nostra regione di Diego Armando Maradona. Qual è il suo incarico? Collaboro con Dubai Investment Development Agency – Agenzia del Dipartmento dello Sviluppo Economico del Governo of Dubai – che rappresento con il compito di attrarre investimenti esteri nell’Emirato di Dubai e negli Emirati Arabi Uniti. L’Agenzia offre agli imprenditori un canale privilegiato di contatto con le autorità competenti ed importanti gruppi imprenditoriali, per supportare le imprese nello sviluppo del proprio business. Qual è il suo programma di lavoro? Mi renderò promotore di iniziative e incontri, in collaborazione con il dipartimento del Governo di Dubai, per far comprendere ai nostri imprenditori i vantaggi e le opportunità del mercato emiratino, anche organizzando specifiche missioni di accompagnamento. Inoltre, d’intesa con le autorità emiratine, ho coinvolto nel progetto imprenditori italiani che hanno già avviato attività negli emirati arabi per testimoniare l’efficacia dell’azione dell’Agenzia. In particolare Simone Improta, amministratore delegato del Gruppo Medicina Futura, che ha avviato, sostenuto dal dipartimento del Governo di Dubai, un’importante iniziativa nel settore sanitario a Dubai. Si tratta di un polo di eccellenza della sanità emiratina. Quali sono i settori che potrebbero risultare maggiormente interessanti per le imprese italiane? L’Emirato di Dubai ha sviluppato un’economia indipendente dall’Oil e Gas; tra i settori più interessanti vi sono quello turistico, in particolare la costruzione di hotel e resort, il sanitario con la realizzazione di numerosi centri ospedalieri e quello delle grandi infrastrutture (ferrovie, aeroporti, trasporto su gomma). Inoltre, il 70 per cento delle importazioni di Dubai viene riesportato e, dunque, si pone come grande hub strategico e commerciale dell’intero Medio Oriente, nord Africa e dell’Asia. Quali consigli può dare agli imprenditori che desiderano affacciarsi al mercato degli Emirati? L’internazionalizzazione è diventata un asse portante delle strategie aziendali e fare impresa oggi significa valutare il suo potenziale rispetto alla domanda mondiale. Dubai è un mercato con altissime potenzialità ma altamente competitivo. Bisogna arrivarci ben strutturati, svolgendo una attenta analisi del posizionamento dei beni o servizi prodotti e disporre di risorse, non solo economiche, da investire. Importantissima è anche la scelta degli interlocutori; un partner sbagliato o l’errato consiglio dei numerosi intermediari che stanno proliferando in più parti, può rivelarsi un errore talvolta fatale. Meglio esplorare più soluzioni prima di decidere.