Agenzia delle Dogane, Minenna: Rincari del 18% per i principali prodotti alimentari. Food inflation pericolosa per economie importatrici

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in foto il direttore delle Agenzie delle Dogane Marcello Minenna

“Dopo un brusco calo durante lo shock pandemico di marzo-maggio 2020 l’indice benchmark della Food and Agriculture Organization (Fao, Food Price Index Fpi) che tiene traccia delle principali commodity alimentari sui mercati mondiali ha registrato un +18% in 7 mesi consecutivi di crescita. A trainare la crescita sono i prezzi degli oli vegetali (tra cui l’olio di palma) e dei cereali; più contenuto l’incremento dei prezzi dello zucchero e dei prodotti caseari”. E’ quanto scrive Marcello Minenna, direttore generale dell’Agenzia delle Dogane in un intervento a sua firma su ‘Il Sole 24 Ore’ in un’analisi sulle cause e le conseguenze dei rincari dei prodotti alimentari a livello mondiale. “L’inflazione delle commodities alimentari (cosiddette food inflation) è pericolosa dal punto di vista della stabilità politica ed economica delle economie importatrici, specie se queste non possono far fronte all’incremento dei costi attingendo a riserve valutarie o ricorrendo al l’emissione di debito estero” osserva Minenna. “In definitiva, anche se appare lontano dai problemi più pressanti che riguardano direttamente l’economia nazionale, – spiega l’economista – il controllo dei prezzi dei beni alimentari sui mercati internazionali è un tassello fondamentale per una ripresa economica globale più rapida e incisiva possibile”.