di Nicola Rivieccio
Per il biennio 21-22 il Psr Campania disporrà di una dotazione finanziaria di oltre 601,5 milioni di euro. E’ quanto annuncia l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo.
“In questi due giorni – afferma l’assessore – abbiamo lavorato, con lunghe riunioni tecniche, con la direttrice generale Maria Passari , funzionari e dirigenti dell’assessorato e il gruppo di lavoro del Psr per fare il punto sulle risorse a disposizione sulla nuova programmazione per il periodo di transizione 2021-2022. A del superamento della situazione di empasse che si era creata tra le Regioni italiane sui criteri di riparto del fondo Feasr, abbiamo un quadro chiaro e numeri precisi su cui costruire il nostro Psr per il biennio di transizione”.
Il Psr di transizione, in particolare, potrà contare su 601.559.169,68 euro in arrivo per:
120.399,44 euro dal Quadro Finanziario Pluriennale (Qfp) per il periodo 2021-2027;
273.306,95 euro dal Next Generation Eu (Ngeu);
165.463,29 euro dal Fondo di perequazione previsto dal decreto legge n. 89 del 22 giugno 2021.
“Stiamo lavorando – continua Caputo – a un piano agricolo e agroalimentare da sottoporre alla Commissione europea capace di tenere insieme le diverse agricolture regionali e produrre la domanda di cibi salubri e qualità favorendo, nel contempo un aumento della produttività e del reddito degli agricoltori. In questo periodo di transizione porre in essere le condizioni per rilanciare il comparto regionale. Sostenibilità, innovazione, semplificazione e sburocratizzazione nonchè qualità della spesa sono i tratti caratterizzanti del programma che stiamo mettendo in essere”.
“Avremo un calendario per il biennio di tutti i bandi che pubblicheremo – sottolinea l’assessore – cosicché tutte le imprese potranno programmare ampiamente gli investimenti. Ma non ci saranno finanziamenti a pioggia al 90% perché intendiamo agevolare gli agricoltori veri. Assicureremo tempi certi di risposta della pubblica amministrazione, la partecipazione ad un bando della Regione non sarà più una sorta di penitenza cui sottostare”.
“Circa la metà delle risorse – conclude Caputo – saranno impegnate in misure agroambientali per accompagnare le imprese nella sfida della sostenibilità ambientale e per contrastare il cambiamento climatico. Sul dettaglio delle attività post che stiamo ponendo in essere sarà più esaustivo dopo la definizione che assumeremo nel Tavolo verde”.