Agricoltura, nuova rivoluzione green: colture più produttive con la genomica

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in foto l'Università di Wageningen

Una nuova rivoluzione verde, basata sull’uso della genomica, per affrontare il cambiamento climatico, aumentare la sicurezza alimentare e prevenire eventuali crisi alimentari, legate al continuo aumentare della popolazione mondiale, che nel 2050 potrebbe raggiungere i 9 miliardi. Sono le premesse del progetto europeo “Capitalise”, coordinato dall’Università di Wageningen nell’ambito del programma “Horizon 2020”, che ambisce a migliorare l’efficienza energetica delle piante, attraverso la fotosintesi, aumentandone così la resa. L’Italia partecipa con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa al progetto finanziato in totale con 8,6 milioni di euro. Il gruppo multidisciplinare include scienziati di università europee, centri di Ricerca e industrie del miglioramento genetico quali le olandesi Basf e Limagrain e la tedesca Kws, oltre che partner di Ricerca in Israele e in Etiopia. Entro il 2050 la popolazione mondiale dovrebbe superare i 9 miliardi di persone, gli esperti di sicurezza alimentare – spiega la Sant’Anna – stimano che sia necessario un aumento del 110% della produttività delle colture ma gli attuali miglioramenti della resa sono soltanto dell’1% circa all’anno e l’aumento della produttività di alcune colture chiave, come grano e riso, si è fermato in alcune importanti aree di produzione. Durante i cinque anni della durata del progetto “Capitalise”, docenti e ricercatori saranno impegnati per comprendere meglio i meccanismi della fotosintesi di orzo, pomodoro, mais per ottenere quella che definiscono una rivoluzione nelle rese delle colture, aumentandola. Per raggiungere gli obiettivi del progetto “Capitalise”, docenti e ricercatori si serviranno degli strumenti della genomica, della caratterizzazione molecolare e della fisiologia della respirazione delle piante per comprendere quali sono le basi dell’efficienza fotosintetica.