Agricoltura, patto tra Cia-Città della Scienza su cibo e benessere

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Esplorare e rafforzare la divulgazione scientifica nel settore agricolo e dell’innovazione nel settore agroalimentare: è questo l’obiettivo del protocollo di intesa firmato oggi, giovedì 16 giugno, da Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione IDIS- Città della Scienza e Alessandro Mastrocinque, presidente della CIA Campania. L’accordo ha durata triennale e prevede di realizzare eventi dedicati alla divulgazione scientifica con particolare riferimento al settore agricolo, agroalimentare, della salute dell’uomo e dell’innovazione nel settore agroalimentare. CIA metterà a disposizione la sua rete di soci, le best practices e la sua esperienza per fornire i contenuti degli eventi che si svolgeranno presso il Villaggio di Città della Scienza.

Siamo davvero orgogliosi del patto firmato con Città della Scienza, una struttura eccellente, riconosciuta a livello nazionale che si distingue per l’impegno profuso per la diffusione della cultura, per la divulgazione della scienza e per una maggiore consapevolezza su temi strategici”, spiega Alessandro Mastrocinque. Più nel dettaglio il protocollo prevede la partecipazine di Cia alla definizione del Programma di Attività didattiche, informative, formative del Villaggio. Cia e Città della Scienza inoltre svilupperanno insieme nuove progettualità orientate a far crescere la cultura dell’innovazione nel settore agricolo e la cultura di una corretta alimentazione presso il grande pubblico. Città della Scienza mette a disposizione della CIA nuovi servizi e opportunità attraverso lo Science centre, il centro congressi , il BIC, ed il Fab-Lab. Alla firma del documento erano presenti anche il Responsabile dei progetti Strategici di Città della Scienza, Gianfranco Nappi e il Direttore della CIA Campania, Mario Grasso.
Siamo già al lavoro per dare un segno tangibile dei risultati che si possono generare con un’azione virtuosa di matching. Metteremo a disposizione di Città della Scienza il patrimonio di conoscenze, esperienze e progetti innovativi che le nostre imprese agricole hanno saputo sviluppare”, conclude Mario Grasso