Al Pan il console della Polonia riceve un quadro commemorativo sulla Shoah

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In foto Dario Dal Verme, al centro, riceve il quadro

Il valore della memoria è un peso sulla coscienza o una opportunità dell’anima? Ogni volta che ricade il ricordo della Shoah molti se lo chiedono, polemizzando sul fatto che sia il caso o meno perpetrare all’infinito delle ferite umane che la storia non è riuscita a colmare. Sono ferite molto profonde, che bruciano non solo valicando i cancelli arrugginiti dei campi di sterminio impiantati in Polonia. Si potrebbe pensare allora che occorre offuscare in qualche modo tale cultura, se essa tortura anche le coscienze innocenti? . “Tempo fa, una scoperta scientifica ha conquistato il web, e da essa sono partire molte percezioni e valutazioni statistiche: Registrato dal lander Insight della Nasa, un debole e cupo fruscio , quasi impercettibile, toccava l’orecchio umano. Era il suono del vento su Marte, un risultato acustico ottenuto con un sismometro ed un sensore di pressione dell’aria a bordo del lander, che hanno permesso la registrazione delle deboli vibrazioni generate dal vento mentre soffiava a 16-24 chilometri orari. L’hanno chiamato un “regalo inatteso” che per molti a partire da me, ha generato una emozione particolare: proiettato nel futuro, al cospetto di una landa infinita di deserto roccioso, sentivo la forza della vita e il ricordo possibile di qualcosa che c’era e non c’è più , eliminato dalla forza distruttiva dell’uomo, e nel contempo pensavo: come è possibile che nel presente spesso rifiutiamo la memoria, ma nel futuro andiamo a cercarla come un rifugio ancestrale ? “: dalle parole del giornalista che ha condotto l’incontro, Bruno Russo, il discorso che ha aperto la conduzione dell’evento che si è svolto il 24 Gennaio 2019 alle 17, nella sala De Stefano del PAN – Museo delle Arti di Napoli a Via dei Mille 60, di Napoli, in occasione del Giorno della Memoria, ove il Centro Studi Erich Fromm ha consegnato al Console di Polonia Dario Dal Verme, il dipinto ‘Aushwitz’, omaggio del Maestro Carlo Improta.
L’evento è stato possibile anche grazie alla cortesia del Comune di Napoli e dell’Assessorato alla Cultura. Ad introdurlo è stato il Consigliere Comunale Franco Vernetti, al quale è seguito l’indirizzo di saluto di Silvana Lautieri, Presidente del Centro Studi Erich Fromm. Invitato al microfono lo scrittore e poeta Massimo Luongo ha declamato ‘La memoria del male’ con un sottofondo musicale del solo clarinetto scritto da Enzo Avitabile ed eseguito dal maestro Agostino Noviello. Una serie di interventi molto folta: la Testimonianza di Miriam Rebhun, Presidente della sezione napoletana di ADEI-WIZO, rappresentante della comunità ebraica di Cappella Vecchia; ella ha ricordato l’epopea della sua famiglia e di una guerra per non soccombere; nonostante sia nata dopo la guerra Miriam ha sentito il dovere di raccordare i fili della storia familiare, anche per ricordare come l’unione e la compattezza sia alla base della sopravvivenza di un popolo . Altro intervento quello del sociologo dell’Università Federico II Prof. Luigi Caramiello che ha sottolineato tra l’altro come Israele che molti paesi Arabi vorrebbero cancellata dalla faccia della terra, ha curato nei propri ospedali arabi feriti che poi si sono ritenuti uomini liberi e non coinvolti dall’odio.
Tra le varie testimonianze si è inframezzato l’intervento musicale di Agostino Noviello e Giampaolo Franco, il primo maestro clarinettista docente di clarinetto al Conservatorio di Musica – San Pietro a Majella di Napoli, e il secondo maestro chitarrista, compositore e autore di musiche, collaboratore con vari artisti del mondo in esibizioni ‘live’: hanno eseguito un brano dal tema del film ‘Shindler List’ . Un lungo applauso allo scrittore Maurizio De Giovanni , ha preceduto l’intervento molto accorato sulla situazione del Mediterraneo che non e’ lontana dall’odio razziale che determina un’altra Shoah che e’ sotto gli occhi di tutti. A Maurizio sono state consegnate delle stampe da parte del dott. Bruno Andreucci , già Commissario dell’Azienda Autonoma Cura e Soggiorno di Napoli che ha firmato le note introduttive alle stampe . Altra consegna al Sindaco di Eboli Massimo Cariello che non e’ potuto venire e facenti sue veci e’ stato delegato la Professoressa Angela Lamonica, alla quale e’ stato consegnato un ritratto di Carlo Levi sempre eseguito e consegnato dal maestro Carlo Improta.
Un ‘regalo inatteso’ come quello del lander di Marte, e’ stato infine donato al Console Di Polonia Dario Dal Verme: il dipinto ’ Aushwitz’ che ritrae in un campo rosso, il ritratto di una ragazza destinata al forno crematorio: “ Sono veramente commosso per questo dipinto, che tra l’altro e’ bellissimo ed esige di essere osservato per la sua importanza. Perché e’ stato donato alla Polonia? Perché tutto iniziò con l’invasione della Polonia che siglava l’inizio della Seconda guerra Mondiale ove tanti ebrei polacchi sono stati perseguitati e uccisi “ : il Console Dal Verme ha ricostruito con minuzia e attenzione storica tutta una serie di storie che caratterizzarono un grave momento che non potrà essere mai uguale a tanti altri . In realtà la posizione attuale della diplomazia e’ molto diversa dal passato ma non meno delicata. Viviamo tanti conflitti ma cerchiamo il contatto tra Paesi esteri anche molto diversi, per l’internazionalizzazione delle imprese: lo facciamo attraverso la cultura nella quale, mai come ora, la presenza della diplomazia, dell’azione degli Ambasciatori e della vigile attività dei Consoli, generali o onorari, e’ indispensabile.