Al via Cop 21, Costa: La Carta di Napoli coniugherà ambiente e bioeconomy

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In foto Sergio Costa

Al via a Napoli la Cop 21, la conferenza delle parti dei 21 Paesi, più l’Unione Europea, che si affacciano sul Mar Mediterraneo, Nord Africa e Medioriente compresi, e che darà vita alla Carta di Napoli “dove coniugare la tutela dell’ambiente e la bioeconomy, cioè la tutela economica di questo mare che solo dal punto di vista turistico si stima che al 2030 raccoglierà oltre 500 milioni di presenze e in cui il commercio cresce a ritmi velocissimi: da qui al 2030 si stima che crescerà di circa il 70%”. Così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa a margine dell’apertura della Cop 21. Al centro dell’appuntamento “tutela della biodiversità, aree marine protette nazionali e transnazionali, marine litter, inquinamento e bioeconomy. Non solo dialoghi – continua Costa – ma distribuzione di impegni, tra questi Paesi, per i prossimi mesi e anni, per contrastare le problematiche del Mediterraneo che è il mare con la più alta ricchezza di biodiversità ma anche con il maggior commercio. Questo il luogo più adatto per prendere impegni sovranazionali”. L’Italia, sottolinea il ministro dell’Ambiente, “si è già fortemente impegnata e porta al tavolo la legge Salvamare e il contrasto alle plastiche, poi c’è l’impegno supplementare con le aree marine protette, che vogliamo sviluppare ancora di più, e l’impegno sulla biodiversità”.

La protesta degli attivisti di Friday for future

Momenti di tensione questa mattina all’ingresso di Castel dell’Ovo, a Napoli, dove è stata aperta la Cop21. Alcuni attivisti dei centri sociali napoletani, riuniti sotto la sigla Fridays For Future, hanno tentato di bloccare l’accesso al castello in segno di protesta contro quella che considerano “una passerella dei ministri dell’ambiente” dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. “La Cop – assicurano gli attivisti attraverso un comunicato stampa diffuso dal centro sociale Insurgencia – sarà bloccata e contestata in ogni modo”. Due attivisti sono stati fermati dalle forze dell’ordine che hanno poi rimosso il blocco. Gli attivisti hanno annunciato un presidio alla questura di Napoli “per esigere la liberazione dei due strikers. Alle 15 – concludono – saremo all’università per un’assemblea pubblica di restituzione della giornata”.

Il ministro: Il dialogo è fondamentale

“Friday for Future manifesta per lo stop talking? La dichiarazione di Napoli segna il percorso delle cose da fare. Se non si negozia tra paesi non si arriva alle dichiarazioni per stabilire chi fa cosa, dialogo è la base”. Così il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, risponde alle contestazioni anche forti che si sono avute all’apertura dei lavori della conferenza Cop21 in corso a Napoli a Castel dell’Ovo fino al 5 dicembre prossimo. “Noi per la prima volta abbiamo inserito i giovani strutturalmente. Il mese scorso abbiamo fatto la conferenza dei giovani che sono venuti da tutti i Paesi del Mediterraneo e oggi sul palco ci sono due giovani che rappresentano la carta dei giovani per il Mediterraneo. Senza dialogo le cose da fare non si possono definire”, sottolinea il ministro.

Rifiuti, a Napoli si devono fare gli impianti

“Si devono fare gli impianti”. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa è perentorio nell’indicare la soluzione per risolvere l’emergenza rifiuti a Napoli. Prima di aprire i lavori della conferenza internazionale dei paesi del Mediterraneo, la Cop21, ricorda che gli impianti “sono di competenza delle Regioni, nello specifico quindi della Regione Campania, attraverso il piano regionale dei rifiuti. La raccolta dei rifiuti – aggiunge – la fanno i Comuni, non lo Stato. Se il Comune non raccoglie e la Regione non fa gli impianti, lo Stato cosa può fare? Commissariare tutti? Ognuno facesse il suo dovere”. Il ministro dell’Ambiente sottolinea anche come nel piano regionale dei rifiuti in Campania, che risale al 2016, “la base è negli impianti di compostaggio, ma siamo arrivati al quarto anno e ancora gli impianti non ci sono. Bisogna accelerare altrimenti rischiamo di trovarci all’arrivo dei primi caldi con delle difficoltà oggettive”.