Ma gli alloggi che l’Italia doveva costruire non sono terminati
Roma, 1 ago. (askanews) – Nord-ovest dell’Albania. Il direttore del porto di Shengjin, Sander Marashi, dice ad Afp che loro sono “pronti” ad accogliere la prima ondata di migranti in base all’accordo siglato tra Italia e Albania. Al porto di Shengjin, secondo la contestata intesa tra i Paesi vicini dell’Adriatico, arriveranno i migranti salvati nei mari italiani. Tuttavia, la costruzione degli alloggi destinati ai richiedenti asilo – di cui doveva occuparsi l’Italia – non sarebbe terminata, con la data dei primi di agosto prevista per l’operatività dell’accordo, come annunciato dalla premier Giorgia Meloni durante la sua visita a giugno, che non potrà essere rispettata.”Qui i lavori sono stati ultimati una ventina di giorni fa e il centro è pronto ad accogliere gli immigrati, mentre a Gjader, secondo le informazioni che ho ricevuto, i lavori procedono a ritmo accelerato”, spiega il direttore del porto.Una volta arrivati al porto i migranti saranno infatti accompagnati nel centro di Gjader, un’ex base militare, dove attenderanno che le loro richieste vengano esaminate.”Il centro di accoglienza è gestito dalla parte italiana e tutto all’interno del centro è organizzato sulla base della convenzione sui diritti umani sui rifugiati”, spiega ancora Marashi.”Noi abitanti di questa regione sappiamo molto bene cosa significhi emigrare in un altro Paese”, ha concluso il direttore, ricordando che i locali si mostreranno per questo molto ospitali.Secondo l’agenzia France Presse, che ha effettuato una visita sul luogo questa settimana, appena un paio di unità abitative sono state assemblate nel centro di accoglienza di Gjader, e tutto fa pensare che ci vorrà ancora un po’ di tempo.