Albania, Intesa Sanpaolo si conferma al 4° posto tra le banche

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Secondo i dati dell’Associazione delle banche, alla fine dei primi nove mesi del 2017, l’italiana Intesa Sanpaolo si conferma al quarto posto con un tasso di crescita registrando un tasso di crescida dell’1,6% degli attivi. Invariato lo stock dei prestiti, mentre in crescita del 4% i depositi. La Banca nazionale commerciale (Bkt), attiva in Albania e controllata dal gruppo turco Calik, si è riconfermata come il più grande istituto di credito operante in Albania. La Bkt ha incrementato i suoi attivi del 3,9% rispetto alla fine del 2016, registrando una crescita anche dell’attività creditizia (+3,4%) e dei depositi (+5,4%). Al secondo posto rimane l’austriaca Raiffeisen Bank, nonostante da alcuni anni abbia ridotto la propria attività. Alla fine dello scorso settembre, la sua attività creditizia è scesa del 20%, mentre il volume dei depositi è calato del 10%. La Credins Bank, fondata nel 2003 da un gruppo di imprenditori albanesi, continua ad estendere la propria attività, con lo stock dei prestiti cresciuto del 4,7% ed il portafoglio dei depositi del 5,4%. Passo in avanti per la francese Societe Generale che sale al quinto posto, superando la greca Tirana Bank. Anche le altre due banche controllate da istituti di credito greci, continuano a perdere peso sul mercato albanese. Globalmente in Albania operano 15 istituti di credito. Gli albanesi rappresentano la componente straniera più numerosa della forza lavoro in Italia. Secondo l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps), gli albanesi che hanno un’occupazione regolare sono 250 mila. I marocchini sono secondi della graduatoria per numero di occupati con 225 mila, seguiti dai cinesi con 203 mila. I dati della Fondazione Leone Moressa evidenziano che in sede di dichiarazione dei redditi gli albanesi notificano mediamente al fisco da 3,5 a 3,7 miliardi di euro annui (circa 30% del PIL albanese). Secondo la Banca d’Albania, negli ultimi 10 anni gli albanesi che vivono all’estero hanno inviato in patria oltre 7 miliardi di euro e i principali paesi di provenienza sono l’Italia e la Grecia, dove si registra una loro maggiore concentrazione.