Alessandro Barbano si insedia come amministratore unico della Fondazione Campania dei Festival

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In foto Alessandro Barbano

Capitalizzare i risultati ottenuti negli anni, in particolare con il Teatro festival Italia, e coinvolgere istituzioni culturali e privati per provare a diventare “la casa del teatro, ma anche una scuola per promuovere la formazione e una sorta di museo vivente, per raccogliere l’enorme storia e tradizione del teatro nel capoluogo campano e nella regione”. E’ questo l’obiettivo indicato da Alessandro Barbano per la Fondazione Campania dei Festival. L’ex direttore del Mattino si è insediato formalmente come amministratore unico dell’ente culturale, dopo la nomina fatta dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, arrivata lo scorso luglio. Barbano si dice contento di tornare a impegnarsi in una città che dice di amare molto, con un ruolo che ha una “caratterizzazione civile contigua” al suo precedente incarico, perché “il teatro è una forma straordinaria di intermediazione civile e in questo territorio e’ anche una forma di riscatto, integrazione e partecipazione”. Ringrazia quindi De Luca per “l’onore e la responsabilità” che accompagnano questo incarico ed elogia il direttore artistico Ruggero Capuccio (che resta in carica con una figura che viene riconosciuta dal nuovo statuto), per i brillanti risultati e per il livello di radicamento della fondazione. Dopo una precedente fase travagliata, l’obiettivo e’ quello di “costruire qualcosa di duraturo”, rendendo questa istituzione “uno strumento di promozione culturale a 360 gradi e conservando la proiezione sociale che si è manifestata innanzitutto con l’iniziativa Quartieri di vita”. Il festival dovrà essere quindi “la fiamma sulla quale sviluppare altri progetti”, perché “la Regione si aspetta da noi più di quello che può essere un bellissimo cartellone”. Una sfida che si può vincere con il contributo delle tante istituzioni culturali che operano sul territorio, ma anche dei privati, dei mecenati e delle personalità impegnate in questo ambito. Barbato cita il San Carlo, il Mercadante, i grandi musei, il Giffoni film festival e chiama in causa tutti coloro che sposano la missione di “fare della cultura uno strumento di manutenzione dell’identità civile e di promozione sociale”. Accanto a questo appello alla collaborazione, l’amministratore unico sottolinea che bisognerà “attivare tutti i canali di finanziamento possibili”, a cominciare dai fondi europei, che “possono essere ulteriormente incentivati”.