Alfano sdogana ‘wattsappare’, quando i social sbrogliano le crisi

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Roma, 24 apr. (AdnKronos) – “Ringrazio la rete consolare e diplomatica per il lavoro fatto e soprattutto mi sia permesso di ringraziare il collega ministro degli Esteri della Turchia, con cui non ho perso neanche per un istante il contatto, abbiamo ‘wattsappato’, abbiamo scambiato tante telefonate”. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha ringraziato così il suo omologo di Ankara, Mevlut Cavusoglu, per la felice conclusione della vicenda di Gabriele Del Grande. E lo ha fatto ‘sdoganando’, nel forbito linguaggio della diplomazia, il verbo abbastanza in uso nella conversazione corrente, “wattsappare”.

In tempi in cui la politica rincorre il linguaggio popolare, il titolare della Farnesina e leader Ap non ha disdegnato il ricorso alla ‘vulgata’, magari mettendo in conto il sopracciglio alzato di qualche cultore delle antiche formule rituali. E così, se al tempo dei telefoni fissi, la pubblicità recitava “una telefonata allunga la vita”, al tempo dei social, Whatsapp fa la sua parte, aiutando addirittura a sbrogliare le crisi internazionali.

Curiosamente, c’è sempre la Mezzaluna turca a indicare la traccia. Basti ricordare i tempi, a metà luglio 2016, del tentativo di golpe ai danni del ‘sultano’ contemporaneo: Erdogan chiamò a raccolta il suo popolo per sventare, con oceaniche manifestazioni di piazza, il colpo di Stato poi abortito grazie proprio ai social. In quel caso, si trattò di Facetime, l’applicazione video di Apple, con cui il presidente uscì dall’angolo, mettendosi in contatto con la Cnn e il mondo intero.