Alfredo Greco a capo del consiglio di gestione di Ecoambiente

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Alfredo Greco il nuovo presidente del Consiglio di gestione di Ecoambiente, la società partecipata interamente dalla Provincia di Salerno che si occupa di una parte del ciclo integrato dei rifiuti. Greco sarà affiancato dal secondo componente dell’organo di gestione, Giovanni D’Antonio, con competenze più strettamente economiche e finanziarie.
La situazione in cui dovranno districarsi l’ex procuratore e l’esperto contabile non è semplice, poiché in Ecoambiente vi sarebbe un mare magnum di gravi inadempienze e molte ombre proprio sull’assetto di bilancio.
Elementi che hanno spinto l’ente Provincia a defenestrarne il presidente, Mario Capo, cui è stato revocato l’incarico su decisione del consiglio di sorveglianza della società. La Provincia, dopo aver provato per anni a mandare via Capo in nome dello spoil system, mette in sella Greco e D’Antonio con la speranza di capirci qualcosa in più.
La giustizia amministrativa ha sempre dato ragione a Mario Capo (scelto dalla vecchia giunta provinciale di centrodestra) e torto all’attuale maggioranza di centrosinistra a Palazzo S.Agostino, in virtù del fatto che una semplice sfiducia politica non era sufficiente a dimissionare il presidente di Ecoambiente: lo spoil system all’americana non figura nell’ordinamento italiano.
Ma in questi anni sarebbero comunque maturate circostanze poco chiare, di mala gestio conclamata (secondo i sindacati), come nel caso della mancata ottemperanza all’assunzione degli ex dipendenti Aser, in forza di una sentenza passata in giudicato e puntualmente disattesa.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata visione, da parte del socio unico Provincia, delle carte relative al bilancio da approvare: di qui la revoca del mandato a Capo e l’affidamento di Ecoambiente all’ex giudice Alfredo Greco, che avrà il compito di fare le pulci alla società e di segnalare tutte le eventuali anomalie all’autorità giudiziaria. Greco traghetterà Ecoambiente fino alla modifica dello statuto e alla nomina di un consiglio d’amministrazione ristretto ai sensi della revisione della spesa.