“I porti italiani saranno strategici per l’intero continente europeo. Nei prossimi anni si pensa ad una maggiore centralita’ del Mediterraneo, l’Italia e’ nel posto giusto e si deve attrezzare per fare in modo che i nostri scali possano diventare degli hub per la catena logistica continentale”. Lo ha detto Edoardo Rixi, vice ministro a Infrastrastrutture e trasporti, a margine di una convention nel Tarantino di Alis, l’associazione della logistica e dell’intermodalita’ sostenibile presieduta dall’armatore Guido Grimaldi. “Questo vuol dire aiutare l’Europa a guardare piu’ verso il Mediterraneo – ha aggiunto Rixi -. Solo una gestione di una politica mediterranea attenta che faccia si’ che il nostro mare torni ad essere sicuro e che produca ricchezza, puo’ garantire in futuro non solo la nostra Nazione ma tutti i Paesi che si affacciano sulle sponde cel Mediterraneo, non solo vantaggi competitivi ma proiezioni di sviluppo”. “Il continente piu’ interessante per prossimi decenni sara’ quello africano – ha aggiunto il vice ministro – se saremo in grado di ristabilizzarlo dal punto di vista politico e produrre investimenti adeguati. La politica europea deve tornare a guardare il mare, l’Italia e’ il Paese che oggi puo’ gestire questa politica a livello mediterraneo rafforzando una governance a livello portuale, con una visione nazionale, gestendo porti e interporti come un sistema unico”.
Verso sblocco di Mare Bonus e Ferro Bonus
“Sul Mare Bonus spero che nel giro di qualche settimana il nuovo regolamento venga deliberato dal Mef. E spero che nelle prossime giornate il Consiglio di Stato deliberi sul Ferro Bonus”, ha detto ancora Rixi a margine della convention di Alis, a proposito degli incentivi per logistica, intermodalita’ e trasporti. “E’ evidente – ha proseguito Rixi – che o ci diamo degli strumenti un poco piu’ agevoli o arriviamo in ritardo sull’utilizzo dei fondi”. “Sui fondi del 2022 – ha precisato Rixi sul Mare Bonus relativo a quest’annualita’ – sono assolutamente per recuperarli. Il problema e’ pero’ di contabilita’ statale. Siccome sono partite correnti, alla fine degli anni se non vengono spese, sono azzerate. Il potenziamento dei contributi sino al 2026 lo abbiamo chiesto l’anno scorso in Finanziaria. Non abbiamo avuto grande fortuna”. “Ma stiamo perorando la causa – ha assicurato Rixi -. Quest’anno ho chiesto un aiuto anche al ministero di Musumeci visto che se decide di fare il tavolo del mare, che almeno serva a fare una “lobby del mare” per spingere sui fondi destinati al mare”. “Nei prossimi anni – ha rilevato Rixi – noi dovremo fare moltissimi investimenti sulle infrastrutture stradali, autostradali e ferroviarie. Quindi o togliamo i camion dalle strade per un certo periodo di tempo, oppure, con un traffico che sta aumentando, e’ difficilissimo cantierizzare le opere. Siccome l’Italia e’ una penisola, sarebbe normale potenziare le autostrade del mare”. Per il vice ministro, “i porti hanno bisogno di strutture a terra. Noi siamo un Paese complicato. Abbiamo porti in numero superiore a qualsiasi altro Paese europeo e ogni qualvolta investiamo in un porto, dobbiamo ricordarci che ci vogliono anche una strada e una ferrovia”.
“Alt monopoli, agenzia unica per le concessioni”
“Abbiamo tantissimi porti rispetto alle nazioni e c’e’ necessita’ che questi scali riescano a produrre anche nei territori dove sono collocati, dei benefici – ha poi detto il vice ministro alle Infrastrutture e ai trasporti -. In Puglia credo che ci potrebbe essere un futuro importante per gli scali con l’apertura di rotte verso il Mediterraneo orientale e la penisola balcanica anche in conclusione del conflitto russo-ucraino”. Riprendendo uno dei temi della convention Alis e cioe’ la tutela della concorrenza dai monopoli, Rixi ha detto che “io sono contro il monopolio sempre e comunque. Il problema e’ che bisogna avere degli strumenti per evitare i regimi di monopolio. Il nostro Paese spesso e’ forte coi piccoli e debole coi forti. Credo che ci sia necessita’ di un’agenzia a livello nazionale, di una struttura, come se l’e’ data la Spagna, che riesca a gestire nel suo complesso anche quelle che sono le concessioni portuali. Spesso – ha sostenuto Rixi – la singola Autorita’ portuale fa una politica giustamente territoriale ma non parlandosi col vicino e creando situazioni nell’alto Tirreno o nell’alto Adriatico dove si rischia di avere concentrazioni assolutamente esplosive”. “Questo, pero’, significa avere come Governo il potere di poter decidere – ha osservato Rixi -. Le autorita’ indipendenti non lo consentono molto. Il ministero nelle sue funzioni agisce, ma devono agire le Authority, esempio l’antitrust, perche’ quelli sono i pareri su cui si basano le varie azioni rispetto ad un passato in cui il potere esecutivo aveva direttamente l’accesso sul mercato. Poi, negli ultimi decenni, abbiamo affidato ruoli che prima erano dell’esecutivo a autorita’ indipendenti e queste spesso non la pensano esattamente come l’esecutivo, altrimenti non sarebbero indipendenti”. “Ma per un Paese che pensa che il suo futuro sia sui porti – ha detto il vice ministro – e quindi anche sulla distribuzione delle concessioni portuali, questo rischia di essere un cappio al collo”.
Pnrr, Sisto: Il Ministero della Giustizia impegnato sui decreti
“Noi siamo impegnati a pancia a terra al ministero della Giustizia per i decreti che accompagneranno l’adempimento al Pnrr, decreto fondamentali perche’ sanciscono l’adempimento. E se siamo adempienti, e’ evidente che le tranche dei finanziamenti non ci potranno mancare”. Lo ha detto il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine della convention di Alis, l’associazione della logistica e della intermodalita’ sostenibile. “E’ un lavoro importante. Viene condotto in sintonia col ministro Fitto ma anche con la Commissione Europea. Abbiamo la necessita’ di avere contatti costanti con la Commissione Europea per evitare che poi domani qualcuno possa non condividere determinate posizioni”. “Siamo pronti – ha sostenuto Sisto -, credo che non avremo difficolta’. Qualche aggiustamento e’ stato necessario strada facendo. Le condizioni sono cambiate, ma il Governo, in questo caso il ministero della Giustizia, e’ stato pronto ad adeguarsi”. “Non abbiamo nessun problema per quanto riguarda la Giustizia” ha aggiunto Sisto a proposito delle rate del Pnrr. “Qualche aggiustamento e’ stato necessario ma siamo stati tempestivi e oculati”. Infine, Sisto ha detto che “mi sembra che Taranto e’ nel cuore non solo del Governo ma di noi parlamentari pugliesi. I Giochi del Mediterraneo – ha specificato in relazione all’evento sportivo di giugno 2026 nella citta’ pugliese – sono una importante chance che non bisogna perdere e il commissariamento e’ stato necessario. Si correvano dei rischi nel rapporto opere-tempi e quindi fruibilita’ di questa importante chance”.
Grimaldi: Logistica, premiare la via marittima su terrestre
La logistica, che vale il 16 per cento del Pil nazionale, chiede al Governo di salvare gli incentivi “Mare Bonus” per il 2022, aumentare la dotazione per i prossimi anni, potenziare le infrastrutture e tutelare la concorrenza nei porti. Obiettivo, premiare la via marittima rispetto a quella terrestre. “Fortunatamente l’Europa ha dato la possibilita’ all’Italia di poter confermare gli incentivi sino al 2026 ma c’e’ il rischio che si perda un po’ il 2022” ha detto a margine della convention di Alis il presidente e armatore Guido Grimaldi. Sono, per il 2022, 20 milioni “per tutta l’intermodalita’ marittima ed e’ un qualcosa che assolutamente non va perso”, ha spiegato Grimaldi. Poi, accanto ai fondi dell’anno scorso, ci sono le risorse sino al 2026, “ragioniamo di una ventina di milioni per ogni anno”. “Il momento e’ delicato – ha rilevato Grimaldi – e bisogna cercare di decongestionare le autostrade. C’e’ un aumento del costo via strade molto importante, bisogna essere competitivi con le vie del mare. E visto che c’e’ una tassazione, l’ETS, che entrera’ nel 2024, che io chiamo ipertassazione, andrebbe dato un minimo contributo a cio’ che sara’ veicolato su mare”. Sono contributi importanti ma “non quello – ha sostenuto Grimaldi – che noi richiediamo in considerazione dei milioni di camion che togliamo ogni anno dalle autostrade. Gli italiani, grazie all’intermodalita’, risparmiano circa 7 miliardi di euro”. Secondo l’armatore Grimaldi, “la Puglia ha fatto un lavoro straordinario con i porti, Bari e Brindisi crescono a doppia cifra. Brindisi grazie a buoni spazi e infrastrutture e Bari con una buonissima organizzazione che compensa gli spazi non grandi e importanti rispetto a Brindisi. Taranto? Ha una vocazione molto diversa dai porti di Bari e Brindisi. Meno intermodalita’, e’ un porto piu’ per merci alla rinfusa e probabilmente per un’attivita’ di contenitori. Bari e Brindisi sono piu’ porti turistici, autostrade del mare, crociere, come anche Taranto ora. Ma Taranto assolutamente puo’ crescere”. “I problemi sono nella parte nord del Paese – ha sottolineato Grimaldi -. Dovremmo avere un’infrastruttura che permetta agli armatori di poter crescere, invece i porti sono abbastanza congestionati”. “Riteniamo che le infrastrutture marittime debbano essere maggiormente supportate e visto che molti porti in Italia non hanno la possibilita’ di crescere per varie situazioni, bisogna allargarsi verso il mare. Ci sono delle operazioni che andrebbero fatte in modo celere”, ha concluso Grimaldi.