Alla ricerca di vita aliena. Napoli sbarca su Marte

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Un pezzo d’Italia è pronto a sbarcare su Marte. E Napoli giocherà il suo ruolo nella parte più delicata della missione: la ricerca di vita aliena. Ma andiamo per gradi. ExoMars è la missione robotica dell’European Space Agency (Esa) in programma nel 2016 e su cui sarà installato anche anche il microriflettore laser Inrri (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations) dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), realizzato con la supervisione scientifica di Simone Dell’Agnello, fisico dei Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell’Infn. Dopo aver superato con successo tutti i test previsti, lo strumento è stato consegnato a tempo di record ed è stato da poco installato sul modulo di discesa marziano ExoMars Edm(Entry, descent and landing Demonstrator Module) battezzato “Schiaparelli”, dal nome dell’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, che disegnò la prima mappa del Pianeta Rosso. Inrri diventerà il primo bersaglio laser passivo sulla superficie marziana e il primo oltre la Luna. Dovrebbe inoltre essere l’antesignano di una serie di microriflettori portati da futuri Lander o Rover, che assieme formeranno un Mars Geo/physics Network (Mgn): una rete di punti di riferimento per misure di geodesia di Marte e test di Relatività Generale. A lungo termine, Mgn potrebbe diventare una rete di posizionamento di precisione simile a quella dei retroriflettori laser delle missioni Apollo e Lunokhod sulla Luna. Ma Napoli cosa c’entra? Ecco: la missione ExoMars è stata ideata per indagare eventuali tracce di vita, passata o presente, su Marte. A questo scopo il modulo Schiaparelli sarà lanciato nel mese di marzo del 2016 e, dopo un viaggio di circa 7 mesi, si poserà sulla superficie del Pianeta Rosso. Inizierà, quindi, le analisi scientifiche con la stazione meteo Dreams (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyser on the Martian Surface). Dreams, realizzato dall’ASI è a guida scientifica dell’Osservatorio di Napoli. Al contrario di Inrri, la stazione meteo è uno strumento passivo e quindi potrà continuare a operare per molti anni dopo la breve vita di Edm. Sarà, quindi, l’unico sopravvissuto della missione, tenendo in vita la memoria di Schiaparelli e prolungando l’effetto positivo di ExoMars per tutti. Non è escluso, infine, che Inrri possa essere anche usato come nuovo punto di riferimento geodetico primario e di precisione di Marte: una sorta di Greenwich marziano.