Allarme di Assocamerestero
Più difficile sostenere le Pmi

76

Si riduce la capacità di assistenza alle pmi. Assocamerestero, l’associazione delle Camere di commercio italiane all’estero (Ccie) – lancia l’allarme per la “grave contrazione di risorse Si riduce la capacità di assistenza alle pmi. Assocamerestero, l’associazione delle Camere di commercio italiane all’estero (Ccie) – lancia l’allarme per la “grave contrazione di risorse destinate alle attività di supporto alle piccole e medie imprese realizzate dalla rete delle Ccie, contenuta nella Legge di stabilità appena approvata”. I tagli previsti comprometterebbero l’attività delle 81 strutture che presidiano 55 mercati esteri, mettendo a rischio 2.000 iniziative promozionali che ogni anno aiutano decine di migliaia di Pmi italiane a operare sui mercati stranieri. Le Camere di commercio all’estero sviluppano ogni anno oltre 300mila contatti di business in larga parte autofinanziandosi. Soltanto nel 2014 hanno investito circa 40 milioni di euro in progetti per promuovere le imprese italiane come partner d’affari e l’Italia come meta di investimenti, e su questo meno di 6 milioni di euro sono venuti dal Governo italiano. Con queste risorse dello Stato e con la vendita di servizi sul mercato, le Camere forniscono assistenza a oltre 30 mila aziende, curano la partecipazione di oltre 5.000 imprese italiane a circa 300 missioni e incontri imprenditoriali, in Italia e all’estero. Per la realizzazione delle iniziative promozionali, le Camere sostengono, in media, un costo di 763 euro per impresa, di cui solo 137 euro “coperti” dal meccanismo del cofinanziamento pubblico per l’attività promozionale realizzata. Negli ultimi quattro anni gli stanziamenti originari sono stati ridotti del 75 per cento e con la Legge di stabilità di quest’anno c’è stata una riduzione di un ulteriore 60 per cento, rischiando di portarli all’insostenibile cifra di meno di 4 milioni di euro. “Purtroppo questa contrazione appare incomprensibile in unmomento in cui tutte le imprese italiane stanno cercando di operare all’estero e guardano con fiducia all’azione di Assocamerestero, non capendo il perché di questa penalizzazione a strutture che peraltro già consentono un notevole risparmio di risorse pubbliche“, dichiara il presidente Leonardo Simonelli Santi. Il quale aggiunge: “Riteniamo che questo drammatico taglio alle già esigue risorse per le Camere di commercio italiane all’Estero si ripercuoterà fortemente sulle iniziative di sostegno alle piccole e medie imprese sui mercati internazionali, in particolare di sviluppo di nuovi contatti di affari attraverso ricerca partner e incontri mirati tra imprese per attivare business, compromettendo in modo sostanziale anche il supporto che davamo alle attività di sviluppo delle Rappresentanze diplomatiche all’estero. Quello che chiediamo non sono elargizioni, ma risorse affidate con criteri di meritocrazia”.