Alle origini del successo Bill De Blasio e gli altri

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Nelle immagini (dall’alto in basso in senso antiorario): Bill De Blasio
festeggia la nomina a sindaco di New York esibendo una bandiera italiana; la copertina PRIMA VISITA UFFICIALE in Italia per il sindaco di New York Bill De Blasio, che in questi giorni a Sant’Agata dei Goti – paese d’origine della mamma Maria – è stato accolto trionfalmente riscattando il triste destino di molti sanniti emigrati tra Ottocento e Novecento per fame e miseria e che, non sempre, riuscirono a tornare da vincitori. Ma se grazie ai media mondiali oggi tutti conoscono e amano Bill, il Mayor of New York City un sottile legame con la terra dei nonni lo aveva comunque sempre conservato, non solo rinunciando nel 2002 al cognome del padre Warren Wilhelm di ascendenze tedesche e optando per quello materno, ma anche grazie a Berardo Paradiso, ingegnere meccanico di Buonalbergo affermatosi negli Usa come industriale e per molti anni presidente della Camera di commercio italoamericana e di tutte quelle del Nord America e oggi responsabile del programma per l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole statunitensi. Simbolo del successo italiano nel mondo, De Blasio e Paradiso non sono tuttavia gli unici a tener alto il nome del Sannio oltreoceano poiché, a ben guardare, molti altri conterranei ebbero o hanno fama e cariche di primissimo piano. Frutto delle tenacia e della grinta beneventana? Probabilmente si. A cominciare da Generoso Papa (1891- 1950) che da Arpaise partì per l’America e, divenuto Pope all’anagrafe, per tutti fu il Re dell’edilizia e dell’editoria poiché costruì palazzi, ridiede lustro allo storico giornale per emigrati «Il Progresso Italo Americano» e nel 1946 affidò a un esordiente Mike Bongiorno la conduzione del programma Voci e volti dall’Italia trasmesso dalla radio annessa alla redazione. Alla ricerca di un fratello che non inviava più notizie, da San Marco dei Cavoti il medico Alfonso Cocca (1846-1910) giunse invece a Buenos Aires e qui fondò la ditta Prodotti Farmaceutici Cocca con il figlio Antonio e il nipote Ernesto Maria Cocca (1879-1940), valente chimico che non tardò a diventare benemerito della nazione per aver promosso la legge di colonizzazione, il commercio estero durante la crisi del 1929, un film didattico sulle risorse argentine, l’organizzazione del primo volo sull’emisfero australe e la fondazione della Marina Mercantile Argentina. La tradizione di famiglia continuò quindi con il figlio Aldo Armando Cocca, ambasciatore e giurista per l’Onu e l’Unesco nonché tra i massimi esperti internazionali e pioniere del diritto spaziale quale creatore del concetto giuridico dello spazio come Patrimonio Comune dell’Umanità; il prossimo 4 settembre Cocca festeggerà il novantesimo compleanno, seguito dal conterraneo Lee Iacocca che, cresciuto all’ombra del padre Nicola imprenditore nella ristorazione, bruciò le tappe di una brillante carriera alla Ford e poi al vertice della Chrysler, salvandola dal fallimento negli anni Ottanta e conquistando quindi un posto d’onore nel gotha di quei manager statunitensi vissuti in un’epoca d’oro quando peraltro, tra le migliaia di emigrati dal Sannio, Biagio Spallone raggiunse il successo come fornitore di fiducia di camicie sartoriali a John Fitzgerald e Bob Kennedy, a Paul Anka e a Primo Carnera. Il Sannio è quindi vicino al resto del mondo più di quanto si possa immaginare, e non è un caso che ai mercati esteri sia destinata una parte rilevante dell’export di specialità locali d’eccellenza come la pasta Rummo, prodotta sin dal XIX secolo nei mulini e negli stabilimenti beneventani oggi guidati da Cosimo Rummo, e il liquore Strega, celebre elisir a base di erbe frutto di una ricetta segreta tramandata dal fondatore Giuseppe Alberti ai numerosi nipoti e pronipoti, uno dei quali, Guido Alberti (1909-1996), fu anche attore caro a Fellini e fondatore del premio letterario “Strega”. Dalla provincia non meno operosa i vini delle cantine Mustilli, frutto di una lunga tradizione di Sant’Agata dei Goti, arrivano sulle tavole tedesche e statunitensi, mentre da Montesarchio giungono gli olii pregiati dei frantoi di Biagio Mataluni, il quale ha altresì avuto il merito di riportare in patria lo storico marchio dell’Olio Dante, nato a Genova nel 1849 ma dal 1985 acquisito da una multinazionale anglo-olandese passando poi a un gruppo spagnolo finché divenne al 100% sannita nel 2009. Nello stesso anno e con analoga tenacia anche Gianfranco Aquila, figlio della beneventana Giuseppina Vitiello, ha rilevato i brand di lusso delle penne Montegrappa, Elmo e Tibaldi, che dal 2000 appartenevano ai gruppi Richemont, Cartier e Montblanc e oggi, realizzate a Bassano del Grappa, sono apprezzate nel jet-set internazionale e gli valgono il meritato appellativo di “signore delle penne”; ma dal Veneto al Piemonte il passo è breve, perché anche a Leini (Torino) l’imprenditorialità meridionale si è affermata grazie a Pasquale Di Stasio, partito da Montefalcone Valfortore in cerca di fortuna e creatore, da un piccolo borsettificio, della ditta Seven leader internazionale per la produzione di zaini, detentrice del marchio Invicta e così chiamata in riferimento ai suoi sette figli che tuttora la guidano. Sebbene lontani dai luoghi natii, i legami di questi imprenditori restano comunque saldi come dimostra la storia di Antonio Abete (1905-1987), industriale tipografico e fornitore di stampati per lo Stato che per la sua ditta con sede a Roma scelse l’acronimo A.Be.T.E. (Azienda Beneventana Tipografica Editoriale) trasmettendo poi l’amore per le radici anche ai due figli, Giancarlo e Luigi Abete, il primo lungamente al vertice della Figc e assai noto nel panorama sportivo mondiale, e il secondo altrettanto stimato quale ex presidente di Confindustria e oggi alla guida di Bnl. Doti manageriali e attitudine a ruoli di responsabilità sono parimenti comune denominatore per molte personalità di spicco con radici nel beneventano tra cui Alberto Meomartini da Colle Sannita manager di Italgas, Saipem ed Eni nonché presidente di Assolombarda, Luisella Traversi Guerra ai vertici della Robur Spa ma con origini a San Marco dei Cavoti, Fabrizio D’Aloia ingegnere informatico fondatore della Microgame società leader nel gioco a distanza, e Alfonso Minicozzi da San Bartolomeo in Galdo affermatosi all’estero per studi e brevetti di frese e apparecchiature di precisione nonché come esperto dell’industria aeronautica, che peraltro tra Ottocento e Novecento ebbe tra i pionieri Federico Capone il quale nella sua Arpaise progettò e realizzò avveniristici prototipi di velivoli. Non meno significativo poi il contributo scientifico dei sanniti nel mondo poiché tra i contemporanei figurano, per citarne solo alcuni, Antonio Iavarone, oncologo e docente alla Columbia University di New York dove dirige un laboratorio di ricerca di rilevanza internazionale, Antonio Simeone, genetista dello sviluppo al King’s College di Londra, Alessandro Nardone, originario di Campolattaro che è una delle massime autorità mondiali nel campo della zootecnia genetica, Luisa Nardini, musicologa docente all’Università del Texas, e Massimo Carpinelli, fisico originario di San Marco dei Cavoti e recentemente nominato rettore dell’ateneo di Sassari. Sangue sannita, inoltre, scorreva nelle vene del pugile Rocky Marciano (1923-1969) figlio di Pasqualina Picciuto da San Bartolomeo in Galdo, del jazzista americano Mike Mosiello (1896- 1953) da Frasso Telesino e del compositore Antonio Braga (1929-2009) attivo a Santo Domingo e autore dell’opera 1492 per i cinquecento anni della scoperta dell’America, mentre oggi spiccano i nomi di Tony Pappano, direttore d’orchestra nominato baronetto da Elisabetta II d’Inghilterra, e di Gwen Stefani, cantante con origini familiari a Colle Sannita. Si possono ancora citare gli artisti Flora Baldini (1919-2009) di San Marco dei Cavoti fondatrice nel 1972 della Società Pastel of America, e Mimmo Paladino di Paduli, scultore tuttora molto attivo presente nei maggiori musei e al Metropolitan di New York, nonché l’ingegnere beneventano Almerico Meomartini (1922-2014) progettista del primo impianto elettrico ad alta tensione a Bangkok e del ponte sul Bosforo, e infine il doppiatore Roberto Pedicini nato a Benevento nel 1963 che presta la sua voce italiana a Kevin Spacey, Jim Carrey, Rupert Everett, Denzel Washington, Antonio Banderas e Gérard Depardieu, sebbene – a suggellare l’indissolubile e perenne legame tra il Sannio e il mondo – nessuno è più adatto di Padre Pio (1887-1968), il frate Cappuccino di Pietrelcina elevato agli onori degli altari da Giovanni Paolo II nel 2002 ma ovunque venerato sin da quando era ancora in vita. Accanto a Bill De Blasio, quindi, un parterre di grandi personalità che hanno dato e daranno ancora lustro all’Italia, alla Campania e a tanti piccoli centri del Sannio ove la memoria e l’orgoglio restano più forti di ogni distanza.

Andrea Jelardi


ALTRI SANNITI ILLUSTRI • Leonardo Bianchida S. Bartolomeo in Galdo, neuropsichiatra, ministro • Goffredo Coppola da Guardia Sanframondi, filologo • Raffaele De Caro da Benevento, ministro e presidente del Pli • Nunzia De Girolamo da Benevento, politico e ministro • Remigio Del Grosso da Colle Sannita, matematico e astronomo • Francesco Flora da Colle Sannita, critico e storico della letteratura • Onofrio Fragnito da San Giorgio la Molara, neurologo e rettore • Loretta Goggi da Circello, cantante e attrice • Luciano Lombardi da San Lorenzello, giornalista Rai • Giuseppe Manente da Morcone, direttore d’orchestra • Clemente Mastella da Ceppaloni, politico e ministro • Giuseppe Moscati da Benevento, medico e Santo • Silvio Orlando da Pesco Sannita, attore • Luigi Palmieri da Faicchio, sismologo e vulcanologo • Giovanni Pascale di Faicchio, oncologo e senatore • Alfredo Parente da Guardia Sanframondi, musicologo • Giovanni Persico da Benevento, deputato Assemblea Costituente • Padre Pio da Pietrelcina, Padre Cappuccino e Santo • Donatella Raffai da San Marco dei Cavoti, conduttrice televisiva • Antonio Ricci da Circello, autore televisivo • Girolamo Vitelli da Santa Croce del Sannio, papirologo