Alleanza tra scienza e umanesimo nel segno del ben-essere e del ben-avere

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Per incamminarsi in direzione della prosperità nel segno del ben-essere oltre che del ben-avere, al paese non resta che rivolgersi a scienziati e umanisti partecipanti ad un processo spontaneo di interazioni che trascendono i costumi e le tradizioni esistenti. Pensieri contraddittori e valori apparentemente incompatibili; moltitudine dei punti di vista per osservare i cambiamenti in un contesto più ampio possibile; liberarsi da norme sociali e aspettative tanto radicate quanto sono datate; giustapposizioni inattese, elementi sorprendenti, scene illogiche, strane creature; narrative che emancipano l’uomo dalla tirannia dei fatti e liberano l’immaginazione, come auspicava Bertrand Russell: queste le aspettative dall’alleanza tra scienza e umanesimo.

Il cambiamento è un albero rivoltato. Verso il basso, il tronco con i rami delle strategie e tecniche da cui pendono i frutti. In alto, le sue radici culturali che mostrano le risorse intangibili: istruzione, relazioni, reti sociali, reputazione, diversità etniche e linguistiche, bellezza. È questo il capitale intellettuale che è misurabile, bellezza compresa. Conducendo studi nell’ambito della ‘pulchereconomia’ (l’economia della bellezza), la “Scuola della vita” (https://www.theschooloflife.com) afferma che la bellezza è oggettiva e quindi calcolabile. Diverse ricerche hanno misurato l’incremento dell’indice di felicità correlato al vivere in città belle. L’investimento nella bellezza urbana contribuisce ad alzare i valori dei beni reputazionali con forte impatto emozionale. Come si desume dal rapporto annuale del Reputation Institute (https://www.reputationinstitute.com), la considerazione in cui è tenuta una città vede sul gradino più alto del podio l’attrattività dell’ambiente urbano.

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