Ambasciata italiana in Bangladesh, fari puntati sui rapporti d’affari con Napoli

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In foto Enrico Nunziata, ambasciatore italiano in Bangladesh

Il Bangladesh non è una terra facile e lo sfruttamento della povertà ha caratterizzato i gradi di impoverimento della classe giovane che è stata costretta a lavori umili e comunque con poco profitti. Ora le cose sono cambiate grazie anche ad alcune multinazionali che a differenza di altre hanno portato ricchezza e non sfruttamento della popolazione. Le parole in tale ambito sono significative: “il mio massimo impegno per la promozione e la cura degli interessi italiani in Bangladesh, un Paese con molte potenzialità nei diversi settori di cooperazione”. Così Enrico Nunziata, da oggi nuovo Ambasciatore d’Italia a Dhaka.
Nato a San Gennaro Vesuviano (Napoli) nel 1970, Nunziata si laurea in scienze politiche a Napoli ed entra in carriera diplomatica nel 1996. Il suo primo incarico è al Centro Cifra e Telecomunicazioni della Farnesina, dove rimane fino al 1998, anno in cui è secondo segretario commerciale a Khartum.
Due anni dopo, nel 200, è Primo segretario a Tirana, città che lascia nel 2003 per Mosca, dove ricopre lo stesso incarico fino al 2006. Nel settembre di quell’anno torna alla Farnesina, alla Direzione Generale Italiani all’estero e Politiche Migratorie. Quindi, viene posto fuori ruolo per prestare servizio presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare quale Consigliere Diplomatico del Ministro, per poi tornare alla Dgit.
Nel 2008 torna a Mosca come Reggente del Consolato Generale, nel 2011 viene confermato quale Console Generale. L’anno successivo è incaricato d’Affari con Lettere a Chisinau: dal 2014 diventa ambasciatore in Moldova, Paese che ora lascia per il Bangladesh.