Analisi 3D e neuroni specchio, le tecnologie anti-infortuni del Napoli

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img5055xSi studiano con la tecnologia 3D gli infortuni dei calciatori del Napoli. E’ la nuova frontiera delle analisi cliniche che lo staff medico del club azzurro diretto da Alfonso De Nicola ha adottato grazie alla collaborazione con una startup napoletana, la Torus, che ha base alla Città della Scienza di Napoli. Dalla TAC o da una risonanza magnetica di un calciatore in fase di acquisto o di infortunio è possibile infatti realizzare un modello tridimensionale con dati oggettivi del soggetto che tolgono ogni dubbio sulle condizioni della parte del corpo interessata. “Un esame diagnostico di questo tipo effettuato in caso di infortunio di ossa, articolazioni, tendini e muscoli – spiega De Nicola – consegnandoci la ricostruzione dell’oggetto tridimensionale e tangibile dalla semplice immagine è estremamente importante ai fini della ricerca, della prevenzione, per l’impostazione del programma terapeutico, riabilitativo e per avere un quadro della situazione più accurato sia nel pre che nel post intervento“. 

De Nicola, nel ritiro di Dimaro insieme ai suoi collaboratori Enrico D’Andrea e Raffaele Canonico, sta preparando un’altra stagione in cui il Napoli spera di ripetere i risultati in campo ma anche in infermeria visto che è stata la squadra con meno infortunati e indisponibili del campionato. In accordo con lo staff tecnico – per la ripresa della preparazione in Val di Sole – è stato stilato un programma approfondito e dettagliato composto da test, analisi e verifiche per tutti i giocatori: allenamenti personalizzati e differenziati per i singoli atleti; un sistema che consente di avere il massimo delle prestazioni con il minimo rischio e che previene gli infortuni. Tra le tecniche all’avanguardia usate anche quella che sfrutta i “neuroni specchio”: l’infortunato, cioè, va riabilitato nello stesso posto in cui i compagni di squadra lavorano quotidianamente perché secondo la teoria, che si basa sull’empatia, c’è la possibilità di attivare quelle aree motorie responsabili del gesto tecnico che entrano in azione solo guardando il compagni che effettuano quel tipo di movimento.