Anasf: dal 6 febbraio al via a Roma ‘Consulentia18’

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Roma, 24 gen. (Labitalia) – Oltre cinquanta sponsor e 2.600 visitatori previsti. Questi i numeri di ‘ConsulenTIA18’, l’evento per l’industria del risparmio gestito ideato e voluto da Anasf, l’associazione nazionale dei consulenti finanziari, e in programma all’Auditorium Parco della Musica, a Roma, dal 6 all’8 febbraio. Numeri in crescita per quella che è la quinta edizione dell’evento nazionale nato nel 2014 nella Capitale e voluto appunto dall’Anasf.

“L’Anasf -racconta a Labitalia Germana Martano, direttore generale dell’Associazione- è l’associazione rappresentativa dei consulenti finanziari. I nostri associati sono 12 mila dei circa 36 mila ‘attivi’ iscritti all’albo unico dei consulenti finanziari (sono 22 mila gli attivi operanti per società iscritte ad Assoreti). La nostra è un’associazione nata per tutelare gli iscritti e per loro tramite nei fatti si preoccupa anche della tutela del risparmio. Per questo motivo, fin dalla nostra costituzione nel 1977 abbiamo chiesto l’istituzione di un albo che poi è arrivato nel 1991”.

E a ‘Consulentia18′ si parlerà di tutela di risparmio, investimenti sostenibili e nuove frontiere per l’industria del risparmio gestito. “L’idea di realizzare Consulentia -sottolinea- nasce nel 2014. Abbiamo scelto di farla nella Capitale perché è una piazza importante per visibilità col mondo politico, e che però è meno frequentata dall’industria del risparmio, rispetto ad esempio a Milano che è il ‘cuore’ della finanza. L’obiettivo era di spiegare cosa fanno i consulenti finanziari. L’evento ha avuto successo, e da allora abbiamo raddoppiato il numero di società partner e di partecipanti. Ad oggi per l’edizione di quest’anno abbiamo oltre cinquanta società partner presenti e prenotazioni che ci fanno pensare che raggiungeremo il numero di 2.600 partecipanti dell’anno scorso”.

Diversi i temi che saranno al centro degli eventi in programma nel corso della manifestazione. “L’evento avrà una parte tecnica -spiega Martano- in cui si parlerà della pianificazione del risparmio gestito, di finanza sostenibile e tanto altro. E poi ci sarà anche un momento in cui si faranno analisi sull’evoluzione del mondo del risparmio gestito, e di come raggiungere al meglio il cliente. Il consulente ha bisogno di confrontarsi e informarsi con le società prodotto per sapere che cosa proporre al risparmiatore”.

“E il 7 febbraio -continua- presenteremo una ricerca, da noi commissionata a McKinsey su ‘MiFID II, quale impatto sulla catena del valore?’ che ci darà un quadro sugli effetti dell’entrata in vigore di queste nuove norme, con un’analisi delle relative ripercussioni su gestori, intermediari, consulenti e clienti in termini di remunerazione e costi”.

Di certo, al momento attuale, l’industria del risparmio gestito non ha risentito della crisi, tanto che i clienti che si rivolgono a un consulente finanziario sono oltre 4 milioni, e sono tante le opportunità di lavoro che potrebbero aprirsi in questo settore, specie per i più giovani. “L’industria del risparmio gestito -spiega- ha tenuto bene alla crisi e ha continuato a crescere. ‘Tecnicamente’ nel mondo dei consulenti finanziari c’è un gran numero di posti di lavoro. E i risparmiatori italiani nonostante la crisi infatti hanno continuato ad accumulare risparmio. Ai consulenti finanziari oggi è affidato il 15% della ricchezza degli italiani”.

“Quindi ‘tecnicamente’ -sottolinea Martano- c’è fame di consulenti finanziari. In pratica, però, il numero di consulenti finanziari è ‘al palo’ da anni. E noi da anni chiediamo di incentivare l’ingresso dei giovani nel nostro mercato del lavoro. C’è bisogno di un investimento perché il consulente finanziario non ha uno stipendio fisso ogni mese ma guadagna a provvigione sulla pianificazione finanziaria degli investitori, ma non si può chiedere a un giovane di aspettare anni senza vedere una remunerazione per il proprio lavoro”.

“Quindi, c’è necessità che le reti di risparmio gestito facciano degli investimenti per l’entrata dei giovani nel mercato, dove ripeto, lo spazio c’è. Ad oggi -conclude- rileviamo per lo più l’ingresso di figure più senior provenienti dal settore bancario”.

Come spiegano dall’Anasf, per diventare consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede è necessario sostenere e superare una prova valutativa. Sono esonerati dal superamento della prova valutativa coloro che sono in possesso dei requisiti di professionalità accertati dall’Ocf sulla base “dei criteri valutativi individuati dall’articolo 4 del decreto del ministero del Tesoro 11 novembre 1998, n. 472. (possono risultare tra questi i bancari)”.