Ance nazionale deve risarcire ex vice presidente di Salerno

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Il costruttore salernitano Angelo Grimaldi ottiene la condanna per diffamazione di Ance nazionale attraverso la procedura d’urgenza attivata con l’articolo 700 del codice di procedura civile. Nell’ordinanza, la 3128 del 2015, il giudice Giuseppe Fortunato del Tribunale di Salerno, nell’accogliere il ricorso di Grimaldi, scrive che i provvedimenti contestati “rappresentano un concreto pregiudizio solo parzialmente compensabile in forma pecuniaria“. Secondo il giudice “la risonanza ricevuta dalla rimozione dal consiglio direttivo (…), connessa a fatti rappresentati dalla stessa Ance nazionale come tali da essere incompatibili con la conservazione della carica da parte del ricorrente, ha finito per ascrivere al Grimaldi una condotta che non gli è imputabile e in contrasto con la realtà dei fatti, comportando una più che esplicita censura al suo operato ed un giudizio negativo sulla sua persona che il ricorrente ha interesse a rimuovere (…) in quanto fonte di discredito personale“. Il ricorso dell’imprenditore salernitano si riferisce a due distinti provvedimenti di Ance nazionale: la delibera del 26 febbraio 2015, con la quale i probiviri nazionali decretano l’esclusione di Grimaldi dal consiglio direttivo di Ance la Salerno e la sua decadenza dal ruolo di vice presidente; la delibera del 25 marzo 2015, firmata dal comitato di presidenza di Ance Nazionale, che impone a Ance Salerno di ottemperare all’atto di esclusione. Entrambe le delibere, per il Tribunale, “sono lesive della reputazione e della onorabilità di Grimaldi“.