Anna Barbieri, ‘senza lavoro non c’è occupazione’

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Treviso, 26 set. (Labitalia) – In Italia risultano 12 milioni di lavoratori poco qualificati per soli 2 milioni di posti di lavoro che richiedono questo profilo. Per essere al passo con i tempi, entro 5 anni, il 50%dei lavoratori occupati e che entrano nel mercato del lavoro dovranno, quindi, necessariamente essere più qualificati. È il campanello d’allarme lanciato oggi a Treviso da Anna Barbieri della commissione Europea- dg Formazione, in apertura della seconda giornata del XXXI seminario Europa, organizzato dal Centro opere femminili salesiani per la formazione professionale (Ciofs-fp).

L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione delle istituzioni italiane ad intervenire su una situazione che rischia di aggravarsi ulteriormente: ispirarsi, quindi, ai modelli di Germania e Olanda, intervenendo da subito sui giovani con una formazione qualificata eccellente, inclusiva e al passo con i tempi, rendendo i centri di formazione protagonisti nel loro territorio, in stretto contatto con scuole, imprese e autorità.

Manuela Robazza ha rimarcato l’intensa attività del Ciofs-fp, da lei presieduto, con i suoi 60 centri di formazione professionale in 11 regioni italiane: “Valutiamo i percorsi formativi in base all’occupabilità sul territorio, con attività pratica sul campo, laboratori e stage in aziende. Oltre l’85% dei giovani da noi formati trova poi un lavoro”.

Non è mancata al seminario la voce delle aziende con la presenza di Ermanno Rondi di Confindustria che ha sottolineato “l’importanza della formazione professionale in Italia per coprire i gap di figure professionali lamentati dalle imprese. Occorre anche provocare un cambiamento culturale da parte della società, delle famiglie e dei ragazzi nei confronti di questo percorso che è ancora considerato come un ripiego per i ragazzi in difficoltà”.

“La proposta – ha spiegato – di accedere dal 4° anno dei corsi di formazione professionale direttamente agli its è fondamentale per due ragioni: fornire dopo 6 anni di preparazione dei tecnici di livello e far crescere la reputazione stessa della filiera con qualità evidente”.