Archeologia, a Paestum la Bmta: premio al relitto più antico del mondo

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La quinta edizione dell’International Archaeological Discovery Award va alla Bulgaria per la scoperta nel Mar Nero del più antico relitto intatto del mondo. Il Premio intitolato a Khaled al-Asaad, Direttore dell’area archeologica e del Museo di Palmira dal 1963 al 2003, che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale, è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio. Il Premio annuale viene assegnato dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico – fino a domenica in corso a Paestum – e da Archeo, la prima testata archeologica italiana, in collaborazione con le testate internazionali, tradizionali media partner della Borsa: Antike Welt – Germania, Archéologia – Francia, as. Archäologieder Schweiz – Svizzera, Current Archaeology – Regno Unito, Dossiers d’Archéologie – Francia.

Il Premio viene consegnato a Jonathan Adams, responsabile del Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP), durante la kermesse di Paestum, alla presenza di Fayrouz, archeologa e figlia di Khaled al-Asaad. A 2 km di profondità nel Mar Nero, al largo della costa della Bulgaria, grazie all’insolita composizione chimica dell’acqua e alla mancanza di ossigeno al di sotto dei 180 metri, il Black Sea Maritime Archaeology Project (MAP) ha ritrovato una nave di legno risalente a 2.400 anni fa, con gli elementi strutturali, fra cui l’albero e i banchi per i rematori, mai prima d’ora rinvenuti intatti in navi così antiche, attestandolo come il più antico relitto completo conosciuto trovato in mare (le barche rituali egizie ritrovate negli scavi, come quelle di Cheope, sono però molto più antiche).

L’esplorazione durata 3 anni ha portato alla scoperta di più di 60 relitti storici. La nave, lunga circa 23 metri, documentata grazie a un sottomarino a comando remoto (ROV, remotelyoperatedvehicle) dotato di telecamere, appare simile alle navi mercantili raffigurate su antichi vasi greci. Un piccolo frammento del relitto è stato estratto e analizzato con il metodo del radiocarbonio, risultando risalente al V sec. a.C., epoca in cui le città-stato greche intrattenevano frequenti rapporti commerciali fra il Mediterraneo e le loro colonie lungo la costa del Mar Nero.

Lo “Special Award”, il Premio alla scoperta con il maggior consenso sulla pagina Facebook della BMTA, viene invece assegnato al “pane più antico del mondo” ritrovato nel Deserto Nero della Giordania da un gruppo di ricercatori delle Università di Copenaghen, di Cambridge e University College di Londra: si tratta di una focaccia di pane azzimo carbonizzata di circa 14mila anni. Nella prima edizione (2015) il Premio è stato assegnato a Katerina Peristeri per la Tomba di Amphipolis (Grecia); la seconda (2016) all’INRAP Institut National de Recherches ArchéologiquesPréventives (Francia), nella persona del presidente Dominique Garcia, per la scoperta della Tomba celtica di Lavau; nel 2017 a Peter Pfälznerdirettore della missione archeologica che ha scoperto la città dell’Età del Bronzo presso il villaggio di Bassetki nel nord dell’Iraq; nel 2018 a Benjamin Clément, responsabile degli scavi, per la scoperta della “piccola Pompei francese” di Vienne.