Archeologia, nel cortile di palazzo Diamanti a Ferrara ritrovata un’antica fontana

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Nuove scoperte di grande valenza storica emergono a Ferrara dai lavori a palazzo dei Diamanti e dal cantiere nel giardino delle duchesse. Nel palazzo rinascimentale, dopo che – circa un anno fa – nel corso dell’intervento di riqualificazione e’ emersa la, cosiddetta, ‘sauna del duca’ (struttura di epoca estense con seduta, schienale e fori per l’acqua) in queste ore un altro ritrovamento ha visto la luce: si tratta di una vasca per l’acqua con superficie liscia – di circa 75 centimetri di profondita’ – localizzata nell’area esterna, e precisamente nel primo cortile. “E’ un elemento nuovo – spiega la funzionaria del Ministero della Cultura Chiara Guarnieri – che non risulta dalle planimetrie storiche in nostro possesso e che e’ di epoca, probabilmente, cinquecentesca”.

A una prima analisi – evidenzia Guarnieri – si notano i segni di successivi rifacimenti. La vasca – forse una fontana – e’ quindi il risultato di successive ‘modellazioni’. Attorno alla struttura – che ha un diametro di circa 4,5 metri – corre un cordolo in muratura. Al lavoro, per svelarne dettagli e per documentare il ritrovamenti e’ stata la societa’ incaricata Phoenix Archeologia, con l’Archeologio Maurizio Molinari. E, sempre negli ultimi giorni, un’altra scoperta e’ venuta alla luce nel corso degli scavi nel giardino delle duchesse, dove e’ attivo il cantiere per la riqualificazione di un’ala di palazzo Municipale, con la consulenza Archeologica di Tecne Archeologia: si tratta di una antica pavimentazione che, a una prima analisi, e’ riconducibile alla via nord-sud del quartiere medievale del Borgonuovo, cosi’ si chiamava l’area in quegli anni. “Il posizionamento dei mattoni e la direzione della via e’ perfettamente inquadrabile nella antica planimetria dell’area, cosi’ come ricostruita anche grazie ai dati registrati nel corso dei lavori di ripavimentazione di piazza Savonarola”, dice Guarnieri. “Il passato continua a rivelarsi e a prendere forma, svelando novita’ ed elementi utili a ricostruzioni storiche sempre piu’ precise e puntuali, grazie al lavoro attento di funzionari, Archeologi e studiosi”, commenta il sindaco Alan Fabbri. “Un lavoro – aggiunge – che, come fatto con il progetto di Archeologia partecipata di Belfiore, intendiamo valorizzare, investendo su formazione dei ragazzi, conoscenza e sull’altissimo valore della nostra storia”.