Arte a distanza, nasce a Napoli il progetto “cinquiNA”

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di Massimo Cerrotta

L’arte a distanza, al tempo del Covid-19, parte da Napoli. Ogni crisi, se interiorizzata con spirito critico, può portare alla nascita di nuove prospettive, nuovi progetti, nuove visioni. E così, dallo spazio vuoto delle relazioni, del contatto e delle condivisioni umane spalancatosi a causa della pandemia che in poche settimane ha sconvolto il mondo, nasce “cinquiNA”, il progetto culturale immaginato dai giovani artisti napoletani Tommy Grieco, Rosita Vallefuoco, Chiarastella Sorrentino, Napoleone Zavatto e Ilena Ambrosio.
Loro lo chiamano “gioco”, un gioco per continuare a creare spazi creativi collettivi nonostante il distanziamento sociale. Tutto si basa sul numero cinque. Venti artisti, tutti ignari delle reciproche identità, vengono casualmente suddivisi in cinque gruppi, ciascuno formato da un autore/autrice, un attore/attrice, un/una musicista, uno scenografo/scenografa o un illustratore/illustratrice. A completare la cinquina, un imprevisto assegnato al gruppo tramite sorteggio. Seguendo questo fil rouge, che quindi diventa componente effettivo del gruppo, gli artisti devono poi confrontarsi e creare una propria composizione originale della durata massima di cinque minuti. Dopo la consegna delle tracce, prevista entro il quinto giorno dalla formazione dei gruppi, le creazioni vengono pubblicate su Spotify, Youtube e SoundCloud e condivise tramite social.
“La nostra idea – dichiarano gli organizzatori – è stata quella di giocare, di unirci e collaborare. Di abbandonare ciascuno il primo angolo virtuale trasformando tentativi solitari in un’azione congiunta, perché mai come ora abbiamo bisogno di collaborazione e non di smembramento. Ci siamo chiesti come fare di questa esperienza di isolamento qualcosa che ci aiuti a rendere fertile un tempo apparentemente sterile e fermo; per riempirlo, certo, ma anche e soprattutto per iniziare da subito a pensare un futuro che sarà certamente diverso da ciò che fino a ora abbiamo vissuto. Ci siamo chiesti come si possa rispondere a quel bisogno generale e dirompente di guardare e ascoltar e ancora, di assistere, di condividere nonostante l’isolamento e la distanza.”
CinquiNA si prefigge quindi l’obiettivo di portare avanti un ripensamento della pratica scenica in questo nuovo tempo di limitazioni. E in questo gioco di scambi, Napoli, città natale degli organizzatori, viene immaginata solo come il punto di partenza del progetto, che non ponendosi appunto limiti spaziali o geografici, vuole aprirsi ed espandersi per diventare una grande “mappa di intenti comuni, di vibrazioni condivise”. Un laboratorio di comunioni, corrispondenze e reciprocità artistiche, insomma, nel quale coltivare sane e fruttuose modalità di condivisione umana a distanza. Una palestra d’arte per non smettere di confrontarsi, per continuare ad affrontare creativamente l’isolamento, per tornare, domani, a fare arte anche dal vivo, più ricchi, più consapevoli.