di Tiziana Morgese
Il Covid sembra ormai alle spalle ma il ricordo di una vita letteralmente inghiottita dalla pandemia è ancora vivido in ognuno di noi.
Eppure esiste un luogo, in Italia, la splendida località laziale di Gaeta, dove i disastri di un virus senza precedenti si sono oggi trasformati in qualcosa di unico. Precisamente in un centro diagnostico d’eccellenza, quello dell’ospedale “Monsignor di Liego” intitolato alla memoria del grande pittore americano Cy Twombly.
L’artista, famoso per la sua linea a metà tra disegno e pittura, dalla fine degli anni Novanta e fino al 2011, anno della sua morte, visse a Gaeta, dove trasferì il suo buen retiro.
Al ildenaro.it ne ha parlato il presidente della Cy Twombly Foundation di New York nonché presidente della sua omonima Fondazione, Nicola Del Roscio.
Presidente come è nata l’idea di una donazione all’ospedale di Gaeta.
Tutto è partito con la terribile epidemia di Covid 19, che ha sconvolto le vite di tutti noi, cancellando tra l’altro, completamente il settore dell’arte. All’inizio della pandemia, infatti la fondazione che porta il nome del grande artista statunitense si occupò di sostenere gli addetti ai trasporti delle opere d’arte negli USA poiché avevano perduto il lavoro, ma questo non bastava. Mancavano mascherine, presidi medici, non si sapeva nemmeno quale cura fosse più adatta e dottori e infermieri sono stati i nostri eroi, soldati in trincea che hanno pagato con la vita il prezzo di una pandemia senza precedenti. Come fondazione dovevamo fare qualcosa.
E quel qualcosa sono stati i 550mila dollari donati all’ospedale di Gaeta
Io vivo a Gaeta per gran parte dell’anno e, ad un certo punto, ho ritenuto di dover aiutare non solo gli Stati Uniti ma anche questa bellissima località, tanto cara anche a Twombly.
L’iter è stato semplice?
Ho avuto sin da subito l’appoggio dell’allora Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, che ancora ringrazio. Come me riteneva che bisognava dare una risposta alla crisi sanitaria generata dal Covid. Ma la burocrazia ha i suoi tempi, che sono stati ovviamente rispettati.
Oggi quella generosa donazione è diventata un centro di eccellenza per la diagnostica nel centro Italia con macchinari e presidi medico- sanitari di ultima generazione.
Proprio così, io direi che l’arte e la medicina sono davvero un connubio vincente. L’arte rinfranca lo spirito e lo arricchisce. Io dico sempre che è come trovarsi a contatto con la grandezza e la potenza della natura.
Già il verde, altra sua altra grande passione: L’altra fondazione, quella che porta il suo nome, e che ha sedi sia a Roma sia a Gaeta, ha qui un orto botanico tra i più ricchi di palme al mondo.
Tre ettari di orto botanico e 140 specie di palme, per l’esattezza. Non dimentichiamo che la palma è il simbolo della pittura: si piega ma non si spezza. Un monito che nella vita serve sempre.
Arte, medicina, natura…dove altro arrivano i confini della beneficenza
Con la Cy Twombly Foundation sosteniamo molto le donne negli USA, aiutando le più importanti associazioni che difendono le vittime di violenza. I dati sugli abusi sulle donne e sui femminicidi sono in costante crescita e sono, purtroppo, davvero impressionanti. Eppure tutte queste donne, mogli, madri, figlie, fidanzate hanno un’unica grande colpa: quella di aver creduto all’ uomo sbagliato. Ma sosteniamo anche l’arte ovviamente; negli Stati Uniti rendiamo omaggio ai ragazzi facendoli entrare gratuitamente nei musei e creiamo borse di studio ad hoc per quelli socialmente più deboli, istituendo in diversi musei reparti dedicati all’apprendimento del restauro dell’arte contemporanea.
Due domande ancora: la prima su Twombly la seconda, invece, al presidente Nicola Del Roscio
Dica pure…
Quale era il legame che univa Cy Twombly alla città di Napoli
Intanto direi un destino nel nome Cy, sta per Cyrus, Ciro si dice a Napoli, che credo sia il nome più diffuso nella città di Partenope e poi l’amore che lui aveva per l’aria di Napoli. Appena poteva, prendeva il Settebello, così si chiamava il treno veloce che da Roma arrivava a Mergellina, dove il mare, i profumi ed i sapori piacevano al grande pittore americano. A Napoli poi lo legavano anche molto l’amicizia e il rispetto nei confronti di Lucio Amelio, gallerista napoletano d’avanguardia.
La sua personale e prossima iniziativa
Roma, Aprile, Fondazione Nicola Del Roscio, area culturale a due passi da Piazza di Spagna: Ospiteremo una grande mostra dedicata al famoso artista e scultore statunitense Ellsworth Kelly, che a maggio di quest’anno avrebbe compiuto cento anni. Vi aspettiamo.