Arte, relitti fantastici per l’Arena di Nitsch (e i 70 anni di Morra)

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Le città sono animali mutevoli che si evolvono e cambiano così come a cambiare sono i loro abitanti. Non stupisce, allora, che Napoli, metropoli che vive di cultura, brilli per i suoi musei, tra cui la Fondazione Morra con il Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch. E proprio in questa sede, Sabato 23 Aprile 2016, è stata presentata Arena. Opera dall’Opera, una collezione tutta nuova che va promuovendo non soltanto un diverso capitolo del lavoro artistico di Nitsch, ma anche le diverse esigenze di una Napoli affamata d’arte.

E così Giuseppe Morra, da attento mecenate qual è, in occasione del settimo compleanno del complesso, ha meditato e realizzato un percorso che accompagna la genesi e lo sviluppo del’Orgien Mysterian Theater (Il Teatro delle Orge e dei Misteri), fondato nel 1957. Nella mostra, che si è trasformata in un evento capace di catalizzare le attenzioni di un vasto ed entusiasta pubblico, sono stai esposti i “relitti” raccolti durante le performance dagli anni ’60 ad oggi. 

Si tratta di objet di enorme sensualità capaci di ricostruire, nella loro semplicità e varietà, l’aura di suggestione dell’azione artistica. Del resto l’operato di Hermann Nitsch vive proprio della forza del gesto, della complessità dell’agglomerarsi di significati precisi. Si alternano, così, materiali freddi o caldi, naturali o artificiali, asettici o carnali, capaci di trasmettere quell'”ideale sintesi unitaria del lavoro” a cui l’artista austriaco, considerato uno dei massimi esponenti dell’Azionismo Viennese, da sempre aspira.

 

Un santuario eretico all’Avvocata

Percorrere le sale di questo museo, a metà strada tra un santuario eretico e un archivio strampalato, è come mettere piede su terreno franco, dove a regnare sono le leggi dell’arte e del turbamento. L’ambiente si qualifica nella propria straordinarietà anche per la sua natura di ex centrale elettrica del XIX secolo, sorta nel cuore del quartiere Avvocata, esempio verace di urbanistica partenopea dove si aprono, a sorpresa, vicoli tortuosi e belvedere inaspettati. La Fondazione ha così attuato, a partire dal 2008, un progetto di recupero e riqualifica territoriale che si manifesta non soltanto in termini architettonici, quanto, più che altro, di coinvolgimento sociale in quanto per il suo fondatore l’arte “è l’unico strumento in grado di far emergere un grido di libertà“.

Sabato 23 Aprile è stata anche l’occasione ideale per festeggiare i settant’anni di Peppe Morra che nell’arco di tutta la sua vita si è posto a servizio della cultura, con fare appassionato ed empatico. Morra è uno di quei collezionisti che, lungi dall’accumulare, ha spalancato le porte delle sue raccolte al pubblico: un moderno Farnese per un museo, quello dedicato ad Hermann Nitsch, assolutamente moderno. Arena. Opera dall’opera è un gioco di scatole cinesi, di rimandi, un modo straordinario per entrare in una dimensione altra, tirar il fiato e lasciarsi sorprendere.