Asili nido, oltre 900 mila non possono accedervi: male la Campania

63
In Italia oltre 900 mila bambini in Italia, quelli compresi nella fascia tra sei mesi e due anni, sono esclusi dagli asili nido, in parte per scelta delle famiglie ma, per la gran parte, per l’impossibilità di potervi accedere, tra una scarsa offerta pubblica e l’esosa richiesta privata. E’ quanto risulta da una elaborazione della Fp Cgil, secondo cui la chiave di volta contro il crack demografico evocato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin “non è il bonus bebè ma l’investimento nei servizi”. 
Secondo i dati dell’Istat elaborati dal sindacato dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil, (relativi al 2012), l’offerta complessiva di asilo nido e di micro nidi per la prima infanzia – pubblici e privati – copre una fascia di bambini da zero a due anni pari al 17,9% (ovvero 17,9 posti ogni 100 bambini) pari a 289.851 bambine e bambini. Una percentuale lontana non solo dalla media dei paesi scandinavi, che si aggira intorno al 50%, ma anche dalla (passata) strategia di Lisbona che prevedeva entro il 2010 una copertura pari al 33%. Gli esclusi, invece secondo i calcoli della Fp Cgil sono 908 mila. 
“Una quantità enorme di bambine e bambini ai quali non viene garantito loro un diritto che gli spetta, per la carenza di strutture pubbliche o per i costi enormi delle private”, afferma, in una nota, il segretario nazionale della Fp Cgil, Federico Bozzanca, aggiungendo che “questo dato rimarrà tale senza che ci siano fatti concreti, oltre gli annunci che si reiterano, ultimo quello della ministra Lorenzin”. 
Il dato di circa 290 mila bambini, compresi tra sei mesi e due anni, spiega la Fp Cgil, è il frutto dei 146.647 iscritti agli asili comunali, di 45.058 ad asili nido comunali con gestione affidata a terzi, di 29.932 in asili nido privati con riserva di posti, di 13.581 bambine e bambini che usufruiscono di contributi alle famiglie per la frequenza ad asili nido pubblici o privati, compresi i voucher. Il totale in questo caso è pari a 193.160 coperti dall’offerta finanziata complessivamente dal pubblico. A questo numero vanno aggiunti i 96.691 che si ritrovano in strutture totalmente private. Una mole di bambine e bambini divisi tra le 3.656 strutture a titolarità pubblica e le 5.214 a titolarità privata, per un totale di asili nido e micro nidi pari a 8.870. 
La stima di oltre 900 mila bambini senza ‘diritto d’asilo’, fatta sugli ultimi dati Istat disponibili, si rileva dal totale delle nascita dal 2010 ai primi due mesi del 2012, in modo tale da avere il numero complessivo di bambini (dai sei mesi ai due anni) potenzialmente disponibili all’asilo a partire dall’anno 2012/2013. La spesa pubblica per le strutture attualmente esistenti, quella cioè in carico ai comuni, si aggira intorno a 1,3 miliardi di euro, che sale a 1,6 contemplando anche la quota degli utenti per le strutture private. Il tutto per un servizio che va da una copertura del 24,8% dell’Emilia Romagna al 2% della Campania, per una media (solo per quanto riguarda il ruolo pubblico) dell’11,9%. L’offerta al momento, da quella a vario titolo pubblica a quella totalmente privata, conta 8.870 strutture.