Asl Napoli 1, arrivano centinaia di firme contro la chiusura del Centro Disturbi Alimentari

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In sole 24 ore, ha superato le 1.700 firme la petizione lanciata da Martina Santoro su Change.org e indirizzata ai dirigenti della ASL 1 di Napoli contro la chiusura del centro dei disturbi del comportamento alimentare di Viale Adriano 16. I firmatari si sono ribellati all’annuncio della chiusura del centro, diffuso in data 18 novembre, e che dovrebbe diventare effettivo già dal primo dicembre.
“È evidente l’urgenza della questione”, spiega l’autrice dell’appello online: “si annullerebbe un polo di eccellenza nella diagnosi e trattamento di questo tipo di psicopatologie. La continuità terapeutica è fondamentale per chiunque voglia intraprendere un percorso di trasformazione profonda della propria vita, non solo mettere un cerotto su un’operazione a cuore aperto”, prosegue il suo accorato appello. “La continuità verrà rotta e con essa tutti gli equilibri faticosamente guadagnati tra sangue, sudore e lacrime dei pazienti e dei familiari che si struggono ogni giorno nel vedere i propri cari soffrire di un male così oscuro e profondo”.
La promotrice della campagna spiega la gravità della decisione anche alla luce del periodo storico: “in questo periodo di emergenza sanitaria”, infatti, “le persone affette da DCA sono notevolmente aumentate, circa del 30% secondo i dati di Repubblica: la decisione di modificare il funzionamento di una struttura che reca sostegno a diverse persone che sono affette da questo disturbo, potrebbe produrre risultati gravi e irreversibili, la cui colpa ricadrebbe sui responsabili della decisione di attuare le modifiche al trattamento dei DCA.”
Senza dimenticare un tema fondamentale, e cioè quello dell’accessibilità delle cure, affinché possano essere alla portata di tutti: “sostenere una spesa che includa nutrizionista, psicologo, psichiatra ed eventuali farmaci non è alla portata di tutti i pazienti che hanno trovato finora rifugio in un servizio statale: ragion per cui molti pazienti sarebbero lasciati a loro stessi. Essendo i disturbi del comportamento alimentare la psicopatologia con il triste primato del più alto tasso di mortalità vi invitiamo a firmare la petizione per permettere alle persone affette da tali disturbi di continuare a provare a vivere una vita degna di essere vissuta”, conclude.