Assimea, FederComTur e Abbac, dura lettera a Governo e Regione: Adesso basta, fateci riaprire

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Tre associazioni di categoria (Assimea, FederComTur e Abbac) scrivono al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ai prefetti della regione e alle Camere di Commercio per chiedere una riapertura immediata e in sicurezza delle attività ancora ferme a causa delle restrizioni. “Dopo un anno di pandemia – si legge nella nota – e con alle spalle una Pasqua e un Natale in rosso per le categorie da noi rappresentate (Commercio, Turismo, Servizi, ristorazione, Artigianato e Pubblici Esercizi), ci sembra ora che ci si assuma le proprie responsabilità. Queste non sono “Zone Rosse”, e le misure di contenimento del virus, come già affermato loscorso Natale, non hanno dato i risultati sperati, anzi la situazione è peggiorata. I controlli sono pressoché inesistenti e non c’ è raccordo tra le forze dell’ordine e le forze di polizia locale; non è necessario scendere nei particolari, basta guardare le immagini dei week end, e con il caldo imminente, la situazione non può che peggiorare.
Ci si può immedesimare nella gente che vuole evadere, uscire dalle case, ma ciò non può essere plausibile per coloro che hanno le attività chiuse, e hanno perso stagione invernale e stagione primaverile. Vedere le vie dello shopping popolate di gente che passeggia, magari con l’autocertificazione farlocca, lo stipendio accreditato, e tenere chiuse le attività con il rischio di non poter “mettere più il piatto a tavola” e dover licenziare i propri collaboratori, è uno strazio. Come già, rimarcato a Natale chiediamo ascolto e non solo: chiediamo accoglimento delle nostre proposte, tavoli condivisi e protocolli di sicurezza; noi non vogliamo caos, proteste e disordini nelle città; noi chiediamo raccordo tra il ministero dell’Interno e le Istituzioni locali; chiediamo controlli veri, chiediamo un programma di aperture scaglionate, orari condivisi, giorni alterni e regole certe per gli esercenti;
chiediamo chiarimenti sui viaggi all’estero autorizzati per questa Pasqua, che potrebbero essere deleteri per la salute e per il turismo interno, chiuso e dimenticato, con un piano vaccini che finalmente sta per decollare e meriterebbe massima attenzione, anche rispetto alle tante varianti che potrebbero venire dall’estero”. Di qui l’appello. “Noi non siamo dalla parte di chi vuole trasgredire, chiediamo decreti attuativi e regole certe per tenere gli esercizi aperti; siamo dalla parte di chi vuole lavorare in sicurezza e nel rispetto delle
regole, per non “morire”. I ristori insufficienti, non possono sostituire e inficiare i sacrifici di una vita. Restiamo a disposizione con le nostre modeste associazioni in rappresentanza di categorie produttive, per aiutare le Istituzioni a creare un modello condiviso. Prepariamo insieme un cronoprogramma di aperture, controlli, regole e sanzioni che vadano a colpire coloro che “sgarrano” e non vadano a penalizzare sempre le solite categorie. Attrezziamoci fin d’ora ad un’estate diversa da quella dello scorso anno, che aiuti coloro che la mattina “alzano la saracinesca per portare il pane a casa”.