Assobiomedica, 3.900 imprese in Italia, 12ma per brevetti nel mondo

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Roma, 4 ott. (AdnKronos Salute) – Sono 3.883 imprese di dispositivi medici in Italia. Il 51,4% è rappresentato da imprese di produzione, il 44% di distribuzione e il 4,6% di servizi. Quasi 76.000 i dipendenti, di cui il 7,3% impiegato in ricerca e innovazione. Queste aziende investono in ricerca e innovazione circa 1,1 miliardi di euro (il 7% del fatturato). Le esportazioni sono aumentate del 4,8% rispetto al 2015 per un valore di 4,9 miliardi di euro. Un fiore all’occhiello del nostro Paese, in sintesi, che risulta 12esimo ‘brevettatore’ nel mondo in questo comparto. I dati giungono nel giorno dell’assemblea privata di Assobiomedica, l’associazione di Confindustria che raggruppa queste imprese.

In Italia il mercato delle imprese del settore è di 7 miliardi di euro verso il Ssn e di 4 miliardi verso il privato. Il mercato interno nel 2016 risulta però calato dell’1,6%, nonostante nel triennio 2013-2016 sia aumentato del 10,3%.

Le imprese del settore operano per il 45% nel comparto biomedicale, per il 19% nel biomedicale strumentale, per il 10% nelle attrezzature tecniche, per il 10% nel comparto borderline, per il 6% nei servizi e software, per il 5% nell’Ivd e per il 5% nell’elettromedicale diagnostico. Quasi 350 le start-up, di cui il 44% ha origine come spin-off della ricerca pubblica: si tratta di industrie molto ‘giovani’, con un’età media di 6 anni. Il maggior numero di start-up risulta attivo nel comparto della diagnostica avanzata (35%), gli altri ambiti di attività sono l’oncologia (10%), il cardiovascolare (8%), la nutraceutica (8%), la medicina degenerativa (7%).