Attacco a Bruxelles, almeno 31 morti. Identificati i kamikaze dell’aeroporto. Farnesina, probabile italiana tra vittime

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Bruxelles sotto attacco: la Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un’italiana tra le vittime degli attentati di Bruxelles. L’ambasciata italiana è in contatto con la famiglia per le necessarie procedure di riconoscimento. “Il presidente del Consiglio ci ha informato che c’è una verifica in corso su una possibile vittima italiana”, ha detto Maurizio Lupi all’uscita da Palazzo Chigi. E ha aggiunto che la vittima sarebbe “una donna che era dispersa”: “è in corso la fase di riconoscimento, i familiari sono con il console a Bruxelles. Era una donna che prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro ma la violenza dell’esplosione ha reso le vittime irriconoscibili”, ha riferito.

E intanto sono stati identificati i kamikaze dell’aeroporto: sono i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui che si sono fatti saltare in aria ieri. L’identificazione dei due e’ stata resa nota dalla polizia. Il terzo uomo – che compare nella foto con i due frattelli, attualmente ricercato – sarebbe l’artificiere del gruppo, secondo alcuni media locali.

Il terzo uomo, quello con il cappello che compare nella foto dei sospetti kamikaze dell’aeroporto, sarebbe Najim Laachraoui. Lo rende noto il quotidiano Dh. Si tratta del jihadista, di 24 anni, considerato l’artificiere del network terrorista, contro cui la Procura belga ha già spiccato un mandato d’arresto nei giorni scorsi, quando tracce del suo dna sono state trovate sia in due covi, sia soprattutto su almeno due cinture esplosive, una utilizzata al Bataclan, l’altra allo Stade de France. Laachraoui è considerato molto vicino a Salah.

Il covo nella zona di Schaerbeek, dove ieri e’ stata trovata una bomba con dei chiodi, prodotti chimici e una bandiera dello Stato Islamico, è stato scoperto grazie al tassista che ha portato i tre sospetti all’aeroporto di Zaventem, secondo Le Soir. L’uomo era rimasto sorpreso che i tre uomini non gli avessero lasciato toccare le loro valigie.

Strage a Bruxelles, la città simbolo dell’Ue, ora listata a lutto e sotto shock. Prima due kamikaze all’aeroporto, poi una bomba nella metropolitana all’ora di punta hanno seminato morte e paura colpendo il cuore dell’Europa. Il bilancio provvisorio degli attacchi, di cui l’Isis ha rivendicato la paternità, secondo gli ultimi dati forniti dal ministro della Sanità belga, Maggie De Block, parla di 31 morti mentre il numero dei feriti è di almeno 250 persone. Nel pomeriggio di ieri si è parlato di 34 vittime. Al momento è stato possibile accertare che sono solo tre gli italiani rimasti coinvolti negli attentati, per fortuna in maniera non grave. Quasi tutti, dopo essere stati medicati, sono stati dimessi dall’ospedale.

Il duplice attacco è il più grave mai subito dal Belgio in tempo di pace e il premier Charles Michel, a cui è arrivato il sostegno di tantissimi leader europei e non – da Obama a Renzi, da Merkel a Cameron a Erdogan – ha promesso che la caccia ai colpevoli sarà condotta “senza tregua, giorno e notte”, perché “noi siamo uniti e determinati a proteggere la nostra libertà che è stata colpita”. “E’ ancora presto per dire con certezza se gli attacchi siano legati a quelli di Parigi”, ha detto durante una breve conferenza stampa il procuratore federale Frederic Van Leuw a cui sono state affidate le indagini. Ma intanto numerose perquisizioni sono state subito lanciate in diverse parti di Bruxelles e del Paese. E in un covo nel comune di Schaerbeek, quartiere della capitale già setacciato dopo gli attentati di Parigi, sono stati trovati un ordigno esplosivo con chiodi, prodotti chimici e una bandiera dell’Isis.

 

 

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Intanto, per proteggere gli obiettivi sensibili – stazioni, centrali nucleari, porti e aeroporti – il governo ha deciso di schierare altre centinaia di soldati e altri poliziotti che avranno anche il compito di sorvegliare le frontiere. E si fa strada l’ipotesi che l’arresto di venerdì scorso del più ricercato d’Europa – quel Salah Abdeslam membro del commando di Parigi che poi non ha avuto il coraggio di farsi saltare in aria ma è rimasto nascosto a Bruxelles per quattro mesi – abbia potuto imprimere un’accelerazione all’esecuzione di attentati che sicuramente sono frutto di un’accurata pianificazione.

Il punto (ASCOLTA) – 

Continueremo a colpire l’Isis”, ha assicurato Barack Obama da Cuba. Renzi ha sottolineato che la “minaccia è globale, ma i killer sono anche locali. Non è tempo né di sciacalli né di colombe”. Per Hollande, con gli attacchi di Bruxelles “è stata colpita tutta l’Europa”, cosa che impone di prendere “misure indispensabili” e proporzionate alla minaccia: la guerra “sarà lunga”. Scioccato e preoccupato si è detto anche Cameron. E in una nota congiunta, i leader Ue hanno parlato di “attacco alla nostra democrazia”. L’aeroporto di Zaventem domani resterà chiuso, ma le scuole e i trasporti pubblici – tranne la metro – funzioneranno regolarmente nonostante i tre giorni di lutto nazionale decisi dal governo. Ma per il ritorno alla normalità ci vorrà sicuramente più tempo.

Bruxelles sotto attacco: la Farnesina ritiene molto probabile che ci sia un’italiana tra le vittime degli attentati di Bruxelles. L’ambasciata italiana è in contatto con la famiglia per le necessarie procedure di riconoscimento. “Il presidente del Consiglio ci ha informato che c’è una verifica in corso su una possibile vittima italiana”, ha detto Maurizio Lupi all’uscita da Palazzo Chigi. E ha aggiunto che la vittima sarebbe “una donna che era dispersa”: “è in corso la fase di riconoscimento, i familiari sono con il console a Bruxelles. Era una donna che prendeva normalmente la metropolitana e dovrebbe essere tra le vittime della metro ma la violenza dell’esplosione ha reso le vittime irriconoscibili”, ha riferito.

E intanto sono stati identificati i kamikaze dell’aeroporto: sono i fratelli Khalid e Ibrahim El Bakraoui che si sono fatti saltare in aria ieri. L’identificazione dei due e’ stata resa nota dalla polizia. Il terzo uomo – che compare nella foto con i due frattelli, attualmente ricercato – sarebbe l’artificiere del gruppo, secondo alcuni media locali.

Il terzo uomo, quello con il cappello che compare nella foto dei sospetti kamikaze dell’aeroporto, sarebbe Najim Laachraoui. Lo rende noto il quotidiano Dh. Si tratta del jihadista, di 24 anni, considerato l’artificiere del network terrorista, contro cui la Procura belga ha già spiccato un mandato d’arresto nei giorni scorsi, quando tracce del suo dna sono state trovate sia in due covi, sia soprattutto su almeno due cinture esplosive, una utilizzata al Bataclan, l’altra allo Stade de France. Laachraoui è considerato molto vicino a Salah.

Il covo nella zona di Schaerbeek, dove ieri e’ stata trovata una bomba con dei chiodi, prodotti chimici e una bandiera dello Stato Islamico, è stato scoperto grazie al tassista che ha portato i tre sospetti all’aeroporto di Zaventem, secondo Le Soir. L’uomo era rimasto sorpreso che i tre uomini non gli avessero lasciato toccare le loro valigie.

Strage a Bruxelles, la città simbolo dell’Ue, ora listata a lutto e sotto shock. Prima due kamikaze all’aeroporto, poi una bomba nella metropolitana all’ora di punta hanno seminato morte e paura colpendo il cuore dell’Europa. Il bilancio provvisorio degli attacchi, di cui l’Isis ha rivendicato la paternità, secondo gli ultimi dati forniti dal ministro della Sanità belga, Maggie De Block, parla di 31 morti mentre il numero dei feriti è di almeno 250 persone. Nel pomeriggio di ieri si è parlato di 34 vittime. Al momento è stato possibile accertare che sono solo tre gli italiani rimasti coinvolti negli attentati, per fortuna in maniera non grave. Quasi tutti, dopo essere stati medicati, sono stati dimessi dall’ospedale.

Il duplice attacco è il più grave mai subito dal Belgio in tempo di pace e il premier Charles Michel, a cui è arrivato il sostegno di tantissimi leader europei e non – da Obama a Renzi, da Merkel a Cameron a Erdogan – ha promesso che la caccia ai colpevoli sarà condotta “senza tregua, giorno e notte”, perché “noi siamo uniti e determinati a proteggere la nostra libertà che è stata colpita”. “E’ ancora presto per dire con certezza se gli attacchi siano legati a quelli di Parigi”, ha detto durante una breve conferenza stampa il procuratore federale Frederic Van Leuw a cui sono state affidate le indagini. Ma intanto numerose perquisizioni sono state subito lanciate in diverse parti di Bruxelles e del Paese. E in un covo nel comune di Schaerbeek, quartiere della capitale già setacciato dopo gli attentati di Parigi, sono stati trovati un ordigno esplosivo con chiodi, prodotti chimici e una bandiera dell’Isis.

 

 

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Intanto, per proteggere gli obiettivi sensibili – stazioni, centrali nucleari, porti e aeroporti – il governo ha deciso di schierare altre centinaia di soldati e altri poliziotti che avranno anche il compito di sorvegliare le frontiere. E si fa strada l’ipotesi che l’arresto di venerdì scorso del più ricercato d’Europa – quel Salah Abdeslam membro del commando di Parigi che poi non ha avuto il coraggio di farsi saltare in aria ma è rimasto nascosto a Bruxelles per quattro mesi – abbia potuto imprimere un’accelerazione all’esecuzione di attentati che sicuramente sono frutto di un’accurata pianificazione.

Il punto (ASCOLTA) – 

Continueremo a colpire l’Isis”, ha assicurato Barack Obama da Cuba. Renzi ha sottolineato che la “minaccia è globale, ma i killer sono anche locali. Non è tempo né di sciacalli né di colombe”. Per Hollande, con gli attacchi di Bruxelles “è stata colpita tutta l’Europa”, cosa che impone di prendere “misure indispensabili” e proporzionate alla minaccia: la guerra “sarà lunga”. Scioccato e preoccupato si è detto anche Cameron. E in una nota congiunta, i leader Ue hanno parlato di “attacco alla nostra democrazia”. L’aeroporto di Zaventem domani resterà chiuso, ma le scuole e i trasporti pubblici – tranne la metro – funzioneranno regolarmente nonostante i tre giorni di lutto nazionale decisi dal governo. Ma per il ritorno alla normalità ci vorrà sicuramente più tempo.