La riforma dell’Autonomia regionale “è nel contratto di governo. Consiglio sempre agli amici della Lega e del M5s di tenerlo sul comodino, e tutte le volte che si ha un dubbio, si vada a consultarlo”. Così il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, ribatte ai paletti grillini blindando le intese per le autonomie differenziate di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. “Nel contratto di governo si parlava di questo e noi lo stiamo portando avanti, e la ministra Stefani lo sta facendo anche bene”, ha concluso.
Intanto si fa più vivace il dibattito in Campania sulla linea autonomista impressa dal governo a trazione leghista. “L’autonomia di per sé non è un problema, ma fatta così è inaccettabile, infatti, penalizza il Sud e, con il meccanismo del residuo fiscale frena ulteriormente l’economia meridionale” scrive in un Tweet il consigliere regionale della Campania, Gianluca Daniele “Senza lo sviluppo del Sud aumenterà ulteriormente la recessione”, prosegue Daniele.
“Bisogna ripartire dalla applicazione della legge 42 per definire i livelli essenziali delle prestazioni e garantire pari diritti ai cittadini italiani, ovunque essi risiedano, e dalla rivisitazione dei criteri di riparto dei fondi nazionali per sanità ed istruzione che, oggi, penalizzano il Sud. Solo garantendo al Sud parità di condizioni di vita e per lo sviluppo e nel quadro costituzionale dell’Italia unita, si potrà parlare di conferimento di maggiori funzioni alle Regioni” dice il segretario federale di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi, intervenendo all’iniziativa di Fratelli d’Italia, a Vietri sul Mare, sul tema “Più Sud, Più Italia”.
“Il governatore De Luca non prenda in giro i cittadini facendo un uso strumentale e puramente propagandistico dell’autonomia” afferma Gianluca Cantalamessa, deputato della Lega che replica alla decisione della Regione di chiedere il confronto col governo. “A differenza della sua proposta di autonomia all’epoca del governo Gentiloni che si rivelò una farsa e si concluse con un nulla di fatto, la Lega e il governo stanno finalmente portando a compimento una battaglia storica e decisiva per il bene dei territorio, mantenendo una promessa elettorale e passando ancora una volta dalle parole ai fatti. Un provvedimento che finalmente darà più valore ai territori e consentirà di creare nuove opportunità, nel solco della Costituzione, senza penalizzazioni a carico di alcuna regione. Più controlli e istituzioni più vicine ai territori, basta clientele e assistenzialismo: con una autonomia finalmente gestita, e non subita, non ci sarà più una politica clientelare e assistenziale che, di fatto, ha danneggiato prima di tutto i Meridionali. Come ha affermato il ministro Erika Stefani, l’autonomia spaventa solo chi non la conosce. E il governatore De Luca, evidentemente, non la conosce”, conclude.