Avellino capitale della danza: il 23 e il 24 aprile il Premio internazionale Carlo Gesualdo

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in foto Luisa Lelluzzi (ph. Luigi Bilancio)

di Massimiliano Craus

Campania felix anche nella danza, soprattutto dopo due anni di oblio. E così Avellino torna capitale il 23 e 24 aprile con il suo Teatro Gesualdo ad ospitare la prima edizione del Premio Internazionale della Danza “Carlo Gesualdo”, diretto da Guendalina Manzi e Fabrizio Esposito. Ideatrice e direttore artistico hanno messo a punto un’organizzazione di primissimo piano molto prima di tanti altri festival, giocando d’anticipo e di azzardo con la danza internazionale protagonista proprio quando il clima internazionale è stravolto da molte paure. Accanto a loro però uno stuolo di artisti e di uomini e donne della danza non hanno risparmiato forze ed energie, allestendo un gala di stelle internazionali ed un concorso che nella due-giorni irpina del 23 e del 24 aprile accoglierà centinaia e centinaia di ballerine e ballerini provenienti da ogni dove. E si assisterà a serata gala (in scena calcheranno il Carlo Gesualdo l’etoile Giuseppe Picone, Iana Salenko e Dinu Tamazlacaru, Luisa Ielluzzi e Stani Capissi, Arianne Lafita e Vittorio Galloro, Lucia Lacarra e Matthew Golding, la compagnia Spellbound e Riccardo Esposito), spettacoli (“Don Chisciotte” con le coreografie di Fabrizio Esposito e Massimiliano Scardacchi), mostre fotografiche (AQUA di Luigi Bilancio), presentazione di libri (“Giselle e il teatro musicale” di Maria Venuso delle Edizioni Polistampa), momenti di formazione (Formazione et@motion, ovvero un concept che permetterà ai danzatori under 22 di studiare con professionisti di alto livello e di partecipare ad una vera produzione di balletto, vivendo in prima persona l’atmosfera e il tipo di lavoro che si affronta nel mondo delle compagnie professionistiche di danza) ed un concorso per talenti che inseguiranno il sogno anche su questo palcoscenico sotto gli occhi esperti dei vari Giuseppe Picone che sarà affiancato da Manuela Barbato, art journalist and dance curator Teatro Bellini di Napoli, Valentina Marini, presidente A.I.D.A.P. e direttrice dello Spellbound Contemporary Ballet di Roma, François Petit, assistente del direttore del Ballett Schule Theater Basel, Alin Gheorghiu, consigliere onorifico balletto dell’Opera Nazionale di Bucarest, Alen Bottaini, direttore Bavaria ballett academy di Monaco di Baviera, Alessandro Rende direttore Europa in danza e Italian dance award e Massimiliano Craus, docente di storia della danza Teatro dell’Opera di Roma e critico di balletto del Corriere del Mezzogiorno. Ai quali si aggiungono Franco Miseria, Roberto D’Urso, Irma Cardano, Stefano Angelini, Fabio Gison, Mario Nocera, Peter Valentin ed Emanuele Battista.
Chi avrebbe mai avuto il coraggio di allestire una due-giorni di così grande spettacolo? “È tempo di rifiorire, per la città e per tutti noi che siamo reduci da momenti di chiusura e grigiore, e quale strumento migliore dell’arte per elevare l’anima al bello – ci spiega la Manzi che affiancherà Esposito nella direzione artistica – Da un po’ di mesi pensavo all’organizzazione di un evento che avesse la danza come protagonista ma che fosse allo stesso tempo inclusivo rispetto all’arte in generale. La prima persona alla quale ho pensato per affidarvi la direzione artistica è stata proprio Fabrizio Esposito, per il suo talento di ballerino e la sua lunga esperienza nell’organizzazione di eventi di grande portata”. Proprio lui, solista del Teatro di San Carlo di Napoli accanto alle stelle della danza Roberto Bolle, Eleonora Abbagnato, Carla Fracci, Rudolf Nureyev e Giuseppe Picone, in questa occasione nominato padrino del Premio.