Avellino, città blindata per l’arrivo del nuovo vescovo

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Una città quasi blindata saluterà domani l’arrivo del nuovo vescovo della Diocesi di Avellino, monsignor Arturo Aiello, nominato il 6 maggio scorso da Papa Francesco. Duecento uomini di tutte le Forze dell’ordine, a cui si aggiungono gli oltre cento volontari delle associazioni che fanno riferimento alla Chiesa di Avellino, unità cinofile antiesplosivo vigileranno sull’evento al quale dovrebbero partecipare 2-3 mila persone, divise tra Piazza della Libertà, dove il nuovo riceverà il saluto del sindaco, Paolo Foti, prima di recarsi in processione presso il vicino Duomo, dove si svolgerà la cerimonia di insediamento. Le stringenti misure di sicurezza, messe a punto nel corso di numerosi vertici presieduti dal Prefetto, Carlo Sessa, fanno riferimento alle direttive contenute dalla circolare del capo della Polizia, Franco Gabrielli, emanate all’indomani dei tragici fatti avvenuti il 3 giugno scorso in Piazza san Carlo a Torino. L’ingresso delle persone in Piazza della Libertà avverrà attraverso postazioni di filtraggio dotate di metal detector e contapersone, mentre in Piazza Duomo si entrerà soltanto attraverso varchi obbligati. In entrambi i luoghi sono stati installati maxischermi per consentire di seguire la celebrazione eucaristica da Piazza della Libertà e a quanti, in Piazza Duomo, non troveranno posto all’interno del tempio, che può contenere fino ad un massimo di 600 persone. Su entrambe le piazze sono state individuate numerose vie di fuga e da domani mattina il traffico veicolare sarà interdetto in tutto il perimetro che fa riferimento ai luoghi in cui si svolgerà l’evento.
 L’arrivo di Monsignor Arturo Aiello, dal 2006 vescovo della Diocesi casertana di Teano-Calvi, in Piazza della Libertà è previsto intorno alle 18:30, dopo una breve sosta a Torelli di Mercogliano (Avellino), dove vestirà i paramenti previsti dalla cerimonia di insediamento. Il nuovo vescovo di Avellino, 62 anni, nato a Seiano, piccolo borgo di Vico Equense (Napoli), martedì scorso ha avuto il suo primo informale incontro con la sua nuova diocesi: ha visitato il palazzo vescovile in cui risiederà e il convento delle suore Oblate, che si trova nel centro storico del capoluogo irpino: alle religiose ha donato anche note e prelibate mozzarelle di Piano di Sorrento. In questa occasione, monsignor Aiello ha anticipato un tema, insieme a quello dell’attenzione ai giovani e alle vocazioni, che segnerà probabilmente il suo episcopato in Irpinia: quello della povertà, e dunque delle diseguaglianze, e dei migranti. In particolare, il vescovo ha parlato delle “povertà a noi più vicine. A volte -ha osservato- siamo pronti ad ospitare i lontani e ci dimentichiamo dei vicini”. Personalità “mistica”, secondo alcuni, quella di monsignor Aiello, ordinato sacerdote nel luglio del 1979, laureato in sociologia alla Federicco II di Napoli, che però suona il piano e la chitarra, non ha autista e non possiede un apparecchio televisivo e ama molto i testi di Fabrizio De Andrè. In occasione della sua nomina ha citato il brano della canzone del cantautore genovese, Ave Maria: “Gioia e dolore hanno confini incerti”, facendo riferimento ad una comunità, quella di Teano, triste per la sua partenza, mentre nello stesso momento un’altra comunità, quella di Avellino, gioiva facendo suonare le campane delle sue chiese per l’arrivo del nuovo vescovo. In occasione del suo insediamento, l’organista del Duomo di Avellino ha scelto alcuni brani di De Andrè pèreferiti dal presule, che potrebbero sottolineare la cerimonia. Dopo la nomina, si è presentato a Papa Francesco con queste parole: “Santo Padre, sono un vescovo con la valigia”. All’insediamento di Monsignor Aiello interverranno il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli e presidente della Conferenza episcopale della Campania, da altri 20 vescovi e da 200 sacerdoti della Diocesi di Avellino, 64 parrocchie in 34 comuni con una popolazione di quasi 170 mila abitanti. Nella sua precedenza esperienza, Monsignor Aiello, che a Teano-Calvi chiamano “Vescovo Arturo”, è stato promotore di importanti iniziative come “In punta di piedi”, incontri per “adulti e non che hanno voglia di ritrovarsi e ripensarsi”, e i “Teatri dell’anima”, una rassegna di spettacoli teatrali sui problemi della vita spirituale. Spesso le sue riflessioni sono ospiti di “Ascolta si fa sera”, la popolare rubrica religiosa di Radio Raiuno.