Avvocati di Nola, al via l’Osservatorio 231: al Cis si inaugura l’anno formativo 2014

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La Scuola Bruniana, Fondazione forense dell’Ordine degli avvocati di Nola, inaugura oggi l’anno formativo 2014 presso il Distretto Cis Interposto Campano lanciando il progetto “Osservatorio 231 La Scuola Bruniana, Fondazione forense dell’Ordine degli avvocati di Nola, inaugura oggi l’anno formativo 2014 presso il Distretto Cis Interposto Campano lanciando il progetto “Osservatorio 231 Regione Campania” ideato dal vicedirettore della Fondazione, Maria Antonietta Nappo e il presidente dell’ Associazione italiana Organismi di vigilanza, Stefano Cola. Il progetto Il progetto si propone l’ambizioso obiettivo di avviare un tavolo di lavoro per diffondere strumenti di Corporate Governance e Risk Assestment che promuovano forme di responsabilità sociale d’impresa e procedure di prevenzione da reato delle persone giuridiche e gruppi societari. “Il progetto di un Osservatorio 231 – spiega Nappo, penalista e consulente d’impresa, membro di vari Odv- vuole contribuire a unire forze professionali interdisciplinari, e, col supporto delle esperienze concrete della giurisprudenza di settore, diffondere la cultura della legalità quale fattore di crescita economica. Il penalista contemporaneo non deve arrivare in azienda ex post ma contribuire a una prevenzione generale positiva nella formazione stessa dei processi organizzativi aziendali e attivare opportuni controlli”. La presentazione del progetto è affidata a Giovandomenico Lepore, già procuratore capo di Napoli e oggi presidente Odv del gruppo internazionale Adler e presidente del Comitato scientifico dell’Associazione italiana organismi di vigilanza.“In un contesto gravemente deficitario come è quello della lotta alla criminalità economica nel nostro paese, – afferma Lepore –il D.lgs 231/01 rappresenta uno strumento importante, riconosciuto a livello internazionale, che meriterebbe una maggiore valorizzazione. Negli anni, invece, esso è stato fatto oggetto di forti critiche, per le lacune e le incertezze applicative, dovute soprattutto al continuo ampliamento, secondo percorsi alquanto casuali, del perimetro dei reati da cui può derivare la responsabilità degli enti. Non può dubitarsi, tuttavia, dell’efficacia del decreto sotto i profili della repressione e investigativa ed è’ ragionevole ritenere che esso abbia assunto anche valenze preventiva, di educazione alla legalità e di razionalizzazione organizzativa, che dovrebbero essere maggiormente enfatizzate. E’ altrettanto certo, però, che, dopo oltre 12 anni, occorra affrontare con coraggio tutte le criticità emerse nel tempo, invece di limitarsi ad operazioni “cosmetiche” o, peggio, demagogiche”. Questo intervento può essere agevolato dall’ampio dibattito che si è svolto in questi anni e dalle best practise che le aziende e gli OdV hanno sviluppato, nonché dalla disamina del lavoro applicativo della magistratura”. “E’ per questo che dall’Associazione italiana organismi di vigilanza– dice Stefano Cola- è partita l’idea di creare un Osservatorio ad hoc per verificare, da un lato, l’ adozione dei Mogc (Modelli di organizzazione, gestione e controllo, Ndr) da parte delle imprese campane, dall’altro l’efficacia e la validità degli stessi anche alla luce dei procedimenti penali in materia pendenti o decisi sul territorio”. Professionisti in rete Il progetto sviluppato da Nappo e dalla Scuola Bruniana- fondazione forense di Nola si propone, dunque, di riunire avvocati, dottori commercialisti, consulenti d’impresa, professori universitari e altri esperti di settore, per monitorare a 360 gradi l’evoluzione della materia della “Corporate Responsability” e diffondere la cultura dell’etica d’impresa sul nostro territorio. “Partendo da Nola distretto Cis– Interporto – spiega Maria Antonietta Nappo –si vuole creare una join venture di formazione comune “professionisti- imprenditori” per fare della legalità uno strumento di crescita economica”. “Ci si auspicherebbe altresì di creare – conclude Lepore – un costante canale di comunicazione con le Procure della Repubblica territoriali che porti a conoscenza e ad una sorta di “catalogazione” dei procedimenti e dei provvedimenti in materia di Responsabilità degli enti nella Regione Campania, in modo da evidenziare i settori di maggior rischio e promuovere adeguate politiche di informazione e prevenzione”. Ad aprire l’evento Gianni Punzo, presidente dell’Interporto campano, e il numero uno del Consiglio dell’Ordine di Nola, Francesco Urraro. Partecipano l’Unione industriali di Napoli, con l’intervento del presidente della Piccola Impresa, Paolo Minucci Bencivenga; “Srm- Studi e ricerche per il mezzogiorno”, con l’intervento del presidente, Paolo Scudieri; l’associazione “Spazio responsabilità sociale”, con l’intervento del presidente Raffaella Papa. Tra i relatori Stefano Manacorda, esperto di responsabilità da reato per imprese internazionali, il colonnello Nicola Altiero della Guardia di Finanza, Tomaso Emilio Epidendio, assistente presso la Corte Costituzionale, il capo della Procura della Repubblica di Nola, Paolo Mancuso. Urraro: Asse tra imprese e professionisti “Molto interessante la sinergia che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola e la Scuola Bruniana stanno realizzando con il mondo imprenditoriale presente nella attivissima realtà commerciale del Cis – Interporto di Nola – sottolinea Francesco Urraro, presidente del Consiglio Forense di Nola – Il Decreto Legislativo n. 231 del 2001, che ha introdotto nell’ordinamento italiano la responsabilità in sede penale anche degli enti, ha rivestito grande rilevanza, in quanto ha sancito che l’ente è responsabile per i reati commessi dai propri dipendenti che hanno realizzato materialmente il fatto illecito, purché abbiano agito nell’interesse o a vantaggio dell’ente medesimo. Questa nuova forma di responsabilità rende necessario – aggiunge Urraro – anche per finalità di prevenzione, sottoporre la struttura organizzativa e societaria a un risk assessment per aree e processi a rischio, al fine di individuare, attraverso una mappatura completa delle attività aziendali (cosiddetto risk mapping), quali categorie di reati, tra tutte le numerose previste dal D.Lgs. 231, siano più rischiose per la singola realtà aziendale”. Boccia: Nuovi ambiti d’azione “Con l’evolversi della disciplina inerente la responsabilità degli enti, ex d.lgs. 8 giugno 2001, n. 231, in vigore da oltre dieci anni – conclude Giuseppe Boccia, consigliere segretario del Consiglio Forense di Nola – sono emersi nuovi ambiti d’intervento per i professionisti. Quest’ultimi assumono un ruolo significativo nell’attività di adeguamento degli enti alla normativa 231, dall’attività di valutazione dei rischi, propedeutica alla elaborazione del modello organizzativo, all’attività di valutazione di idoneità dei modelli organizzativi”.