Bagnoli, perché nessuno ne parla?

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La battaglia che si sta combattendo attorno a Bagnoli e alla sua bonifica poggia tutto su un presupposto ancora da dimostrare: il persistente inquinamento dei suoli.

C’è stata una inchiesta, qualche anno fa, che è giunta a dibattimento. Oggi, il Tribunale di Napoli è chiamato ad accertare se l’ipotesi della Procura sia corretta o meno, e in quale misura.
Certo è che, informative e analisi tecniche alla mano, prove sulla incontrovertibile presenza di agenti inquinanti nella falda acquifera ce ne sono poche. Anzi, pochine. Anzi, quasi nessuna: solo in un caso, è emerso a dibattimento, i valori sono risultati fuori norma. Un singolo e isolato episodio vale i milioni di euro stanziati nuovamente dal Governo per rifare la barriera idrica che, almeno statisticamente, ha dimostrato di funzionare?
Peraltro, tutte le ipotesi di riqualificazione non riguardano il mare dove è invece accertato l’elevatissimo livello di inquinamento. E dove, volendo, l’intervento di bonifica sarebbe anche più facile perché concentrato sui primi 4-5 metri di fondale. Come mai nessuno ne parla?